Perché mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di… golf!
Non è solo una famosa (semi) citazione della canzone di Rita Pavone, ma un fatto realmente accaduto. Chi se ne rese protagonista è nientemeno che Ronaldo Nazario de Lima, che alla vigilia di una semifinale di Champions staccò la spina dal calcio e andò a giocare a golf.
La squadra in questione era il Milan, che il 3 maggio 2007 avrebbe dovuto affrontare il Manchester United: il fenomeno brasiliano quella partita non l’avrebbe dovuta giocare ma la gara di golf a cui partecipò con altri famosi giornalisti fece notizia eccome.

Così come è accaduto più recentemente con l’ex juventino Carlitos Tevez, clamorose le sue dichiarazioni sullo sport a cui ha dedicato 20 anni di carriera: “Non mi piace il calcio, non sono mai stato un fanatico delle partite“.
L’apache ha poi dichiarato che il golf è lo sport a cui preferisce assistere in TV.
Non sono rari questi “coming out”, queste doppie vite di famosi calciatori che a lungo andare vengono fuori e anche se i prossimi che menzioneremo non la pensano come Tevez sul calcio, ci sono altri sport di cui sono dei veri fanatici: scopriamoli tutti.

Gonzalo Higuain (Ping pong)

Non il golf o le auto di lusso, il “pipita” nutre un profondo interesse per il ping pong, nel quale ovviamente è un asso. Niente casinò o night club dunque (come ci si aspetterebbe da uno della sua professione, visto che il budget non manca): dategli due racchette e una pallina e per Gonzalo sarà una serata perfetta.

Paolo Maldini (Tennis)

All’indimenticato difensore rossonero invece piacerebbe parecchio calcare il prato verde di Wimbledon, tanto da arrivare a giocare una partita da professionista a Milano nel circuito Challenger dell’Atp. Il risultato è stato un amaro 6-1 6-1 ma il pubblico e il clamore che ci fu per il match giocato nella scorsa estate da Maldini è stato degno delle grandi occasioni.

Diego Forlan (Tennis)

Forse all’ex difensore milanista sarebbe stato d’aiuto il contributo dell’ex attaccante nerazzurro. Si può dire che Forlan è stato strappato dalla vita alle grinfie del tennis pr esser condotto alle sacre sponde del calcio, causa il bisogno di cure della sorella molto malata le quali ovviamente sarebbero potute essere molto più affrontabili con uno stipendio da calciatore.
Di lui si dice che sul campo da tennis avrebbe potuto addirittura essere più forte del Forlan calciatore.

Roberto Baggio (Caccia)

Il divin codino sembra essere divino anche al grilletto.
Roberto Baggio ha scelto l’otium tra i boschi dopo l’incredibile carriera, ma non solo per la pace e la tranquillità bucolica, bensì per dedicarsi alla caccia a cui da sempre è stato legato. La placidità dei boschi però ha dovuto momentaneamente metterla da parte perché lo scorso anno ha portato in tribunale il leader del movimento “Centopercentoanimalisti” Paolo Mocavero che lo avrebbe diffamato pubblicamente, mettendo in ballo l’inconciliabilità dell’hobby con il culto buddista di Baggio: il processo attende ancora aggiornamenti.

Gianluigi Buffon (Poker)

Neanche troppo nascosta la passione del portierone del PSG ex Juventus, che molte volte abbiamo visto in pubblicità nelle quali si diletta a giocarsi le sue fish. La sua è una passione vera e propria e chissà che non la coltivi con Neymar negli spogliatoi del Parc des Princes, visto che anche il brasiliano è un asso in materia.

Gerard Piqué (Poligono di tiro)

L’irremovibile difensore catalano coltiva insieme alla passione per il calcio, la disciplina del tiro al poligono, compatibile secondo lui con la tensione post match che dunque premendo il grilletto si affievolirebbe.

Alessandro Del Piero (Golf)

A detta di Tacchinardi e molti altri l’ex bandiera della Juventus sarebbe un vero e proprio fenomeno nelle verdi distese. Una passione che coltiva sin da quando stupiva il pubblico del Delle Alpi, peccato che solo gli ex compagni abbiano potuto assistere anche al suo talento nell’imbucare la pallina, sport che ama “anche per godere di un pò di pace, che non fa mai male“.

Zlatan Ibraimovich (Taekwondo)

Questo dovevate intuirlo, non solo per il fatto che Zlatan inizia a incutere timore ai difensori già appena aver calcato il centrocampo, ma anche per alcuni suoi gol a dir poco pazzeschi. Una cosa come due metri, l’altezza raggiunta dal suo piede nel famoso gol all’Inghilterra in quella che sembrava più una sforbiciata pr stender un avversario che una rovesciata. Molti lo considerano il gol più bello della storia e chissà che non lo ricorderemmo ugualmente se Ibra non fosse cintura nera del massimo sport coreano.