E’ una lotta bellissima quella per il quarto posto della nostra Serie A. Nulla di più. Con buona pace di Franco Melli sembra che anche per quest’anno sarà solo la “misera” posizione che permette di accedere alla Champions League a divertire il pubblico calciofilo, purtroppo o per fortuna sprovvisto di televoto. Diciamo purtroppo perché se ci fosse sarebbe uno dei pochi strumenti che forse detronizzerebbero la Juventus da quel primo posto ormai fuori discussione da svariati anni. Aggiungiamo anche per fortuna perché, a giudicare dai litigi che il voto da casa ha generato relativamente al festival di Sanremo appena concluso, immaginate che effetti avrebbe nel territorio brulicante di polemiche della Serie A.

Scherzi a parte, a differenza del festival della canzone italiana in cui si litiga per il primato, nel calcio italiano è battaglia aperta per il quarto posto. Il terzo degli sconfitti per dirla alla Ayrton Senna. “Arrivare secondi è triste“, dice Ultimo; “Arrivare quarti è il nostro obiettivo“, dicono in coro Milan, Lazio, Atalanta e Roma.

Bisogna migliorare“, afferma dalla giuria d’onore di Radio Radio Lo Sport Roberto Renga: “Il quarto posto non conta nulla, vale solo soldi. Provate a chiedere chi è arrivato quarto allo scorso Giro d’Italia, non lo sa nessuno“. I verdetti, soprattutto se parliamo di una giuria di esperti sono spesso amari, ma i giudici spesso devono mettere da parte la loro vena critica quando si parla di gente davvero brava, lo ricorda Furio Focolari: “Dobbiamo decisamente farci una ragione del fatto che si lotti solo per la quarta posizione. Per non farlo abbiamo provato a criticare anche Cristiano Ronaldo“, afferma Focolari in tono cinico.

E’ tempo ora di giudicare chi è degno dello European Vision Contest del calcio, quella Champions tanto contesa in appena due punti. A Roberto Renga è piaciuto tanto il duetto Gattuso-Piatek, con sinfonia eseguita magistralmente da Donnarumma: “Il Milan è diventato una squadra ma Gattuso stava facendo bene anche prima dell’arrivo di Piatek. Donnarumma è il miglior giovane italiano ed è un giovane vecchio perché a vent’anni ha già giocato centocinquanta partite in Serie A. Ragazzi, questo è un fenomeno“, dice Renga, ma il giudice Focolari è meno generoso: “Beh, non so se sia un fenomeno. Di certo fa belle parate perché è un grande portiere“. Insomma, la saracinesca rossonera è piaciuta un pò a tutti. Da premio critica.

Più discussioni ci sono sulla Lazio: “Per i biancocelesti qual è il vero obbiettivo?” – Chiede Roberto Pruzzo – “In campionato tutte le squadre hanno l’obbiettivo quarto posto mentre sulla Coppa Italia va decisa l’Atalanta secondo me“. In più c’è l’infortunio di Milinkovic, che come ci ha raccontato Paolo Cericola starà fuori sino al derby, per il quale è in dubbio. Il serbo è un interprete imprescindibile per la Lazio, per lo meno a detta di Focolari: “La Lazio perde per un mese il suo miglior giocatore. I biancocelesti con questi infortuni perderanno qualcosa ma non certo l’Atalanta che, ricordiamo, è lo spauracchio della Coppa Italia“.

In ripresa c’è la Roma, a rendere la lotta Champions ancor più avvincente: “Sono in piena salute” secondo il fiore all’occhiello della giuria Franco Melli, “soprattutto perché hanno avuto la prima vittoria senza ostacoli. La Lazio invece ha fatto una sorta di vittoria di Pirro con l’Empoli ed è senza dubbio quella ridotta peggio tra le pretendenti“. “Per il quarto posto occhio anche all’Inter“, afferma Renga alla fine dei giudizi, “perché è vero che ha vinto a Parma, ma le dichiarazioni di Spalletti su Icardi e sulla società sono dei segnali particolari“.

In attesa del verdetto del campionato probabilmente i discorsi della giuria saranno dunque solo per la quarta posizione. La sottile linea tra decisione e giudizio in Serie A non segue gli stessi meccanismi dell’Ariston: stavolta decide solo il campo.