Sul fenomeno della prostituzione e su una sua, possibile regolamentazione sono intervenuti a Lavori in corso Antonio Guadagnini, consigliere regionale del Veneto, e Aaron, gigolò di professione.

Sulla scia delle dichiarazioni del ministro Salvini, che si è detto favorevole alla riapertura delle case chiuse e alla conseguente regolamentazione della prostituzione, si è espresso sulla questione Antonio Guadagnini, consigliere regionale del Veneto e capogruppo di “Siamo Veneto“.

La Corte di Cassazione ha già sentenziato che la prostituzione, sia maschile che femminile, deve essere considerata come una libera professione. Queste persone, che hanno deciso di esercitare liberamente questo lavoro, devono pagare le tasse sulla base delle prestazioni che offrono” ha esordito il politico a “Lavori in corso”, sottolineando che ha “predisposto una proposta di legge che va a regolamentare l’esercizio di quest’attività, sotto tutti i punti di vista, e che poi inasprisce di molto le pene per lo sfruttamento della prostituzione.”

Siamo con centocinquantamila prostitute e prostituti che esercitano nel totale anonimato, che non pagano le tasse, non hanno controlli sanitari, che vengono sfruttati” ha continuato Guadagnini, soffermandosi sul fatto che ci troviamo nel nostro Paese “di fronte a un giro d’affari di circa 5 miliardi di euro, con 9-10 mila clienti solo in Italia. E’ tutto PIL nascosto, un’evasione fiscale vera e propria. Il cambiamento prodotto dalla legge Merlin non ha, mi pare, ottenuto i risultati sperati. Il fenomeno è peggiorato notevolmente e dobbiamo prenderne atto, senza nascondere la testa sotto la sabbia. Cerchiamo di tutelare chi vuole fare quest’attività liberamente, perché chi non lo vuole fare liberamente ed è costretta a una prestazione sessuale, è sottoposta a una tortura e, a quel punto, devono esserci delle pene esemplari, fino all’ergastolo, per chi sfrutta la prostituzione minorile.

Sui vantaggi di una possibile regolamentazione della prostituzione volontaria si è trovato d’accordo anche l’ospite successivo della puntata, Aaron, gigolò di professione, che ha sottolineato che esistono “diversi tipi di prostituzione. Se si fa una legge che regolamenta il tutto è solo che un bene“.

Un mondo che, come ha ricordato l’uomo, è legato anche a degli stereotipi, tra cui quello di essere ricondotto solo al sesso e di essere visto “solo come un prostituto ed è veramente riduttivo. Preferisco che mi si chiami accompagnatore perché ci sono donne che preferiscono essere accompagnate solo a un evento“.

Paradossalmente, siamo il paese più represso, però anche quello che usufruisce di più di questo servizioha spiegato Aaron, aggiungendo in chiusura che “La donna che si avvicina a me si sente anche più libera, perché non si sente giudicata. Ho ricevuto tante mail di ragazze e donne, anche più grandi, sulle tematiche legate alla sessualità, e da lì mi è venuta anche l’idea di creare una rubrica apposita“.