Doveva essere la sfida tra Ronaldo e Icardi. Doveva essere la sfida tra i cannonieri pùi vista e poi, come spesso succede, ecco sbucare il <solito> Mandzukic, uno a cui Allegri (giustamente) non rinuncia mai. Juve-Inter è stata molto, se non tutto, in quell’azione in cui l’ex interista Cancelo ha crossato in area e l’ex juventino Asamoah non è riuscito a frenare l’attaccante bianconero.

Ma, tra tante storie e tanti calciatori di grandissimo livello, mi piace dire che questa è stata la partita di un giovanissimo Bentancur che la Juve ha acquistato a diciotto anni, inserendolo nel trasferimento di Tevez al Boca, e lo ha portato a un livello di rendimento straordinario. Tra tanti campioni, tra tanti assi, è stato lui a governare la partita, con un secondo tempo superlativo, in cui ha cucito e inventato, ha tamponato ed è ripartito. E così, mentre facevano discutere le scelte e le sostituzioni di Spalletti, con Politano richiamato chissà perché in panchina, è stato lui – Bentancur – a cavalcare la gara, senza un attimo di sosta. Insomma, si può essere grandi già giovanissimi e si può arrivare a scoprire che c’ è un leader in più in questa Juve capace di vincerne 14, pareggiandone solo una, in 15 partite. Un capolavoro.

Alessandro Vocalelli