“Le intubazioni indiscriminate hanno causato la morte di molti pazienti.”
A pronunciare queste parole è stata la dottoressa Maria Rita Gismondo durante l’ultima audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid.
“L’avremmo evitato se non ci fosse stato il criminale divieto delle autopsie, imposto nei primi mesi di emergenza”, dice la microbiologa nello sconcerto di qualcuno in aula. “Se avessimo potuto fare le autopsie sin dall’inizio, avremmo scoperto subito che il Covid dava problemi di coagulazione e non solo polmonari. Il divieto di autopsie è stato un errore gravissimo: molti decessi si sarebbero potuti evitare”.
Non si è fatta attendere la reazione del grillino Colucci, tra i più critici in aula: “Serve rigore scientifico, le generalizzazioni rischiano solo di alimentare confusione e sfiducia”, ha ribattuto il parlamentare, dando il via a una delle sedute più incandescenti degli ultimi mesi.
La seduta, avvenuta lunedì scorso, ha visto forti tensioni fin dal principio. Gismondo, microbiologa tra le più note del panorama italiano, ha attaccato la strategia adottata nelle prime fasi della pandemia. “È stato il panico a guidare molte decisioni sbagliate. La popolazione è stata chiusa in casa con lockdown indiscriminati e i dati sono stati comunicati in modo da generare solo terrore”, ha insistito l’esperta. Secondo Gismondo, inoltre, “oggi il vaccino non è più necessario: il virus è ormai mutato in una forma endemica e colpisce con sintomi lievi, nella gran parte dei casi”.
“Le sue parole rischiano di minare la fiducia nelle istituzioni sanitarie. Ci aspettiamo rigore, evidenze, non slogan”, è la risposta di Colucci.
Dibattito acceso, toni sopra le righe e polemiche che sono proseguite anche fuori dall’aula, con rilanci sui media e sui social. Ma la dottoressa Gismondo non fa marcia indietro: “Non tollero che si continui a difendere l’indifendibile. Questa commissione deve fare piena luce anche sugli errori, non solo celebrare le scelte fatte”.
Un’audizione che resterà nella storia di Palazzo Montecitorio, specchio fedele di una questione su cui l’Italia continua a dividersi: “Sono stata praticamente aggredita con incedibili bugie”, ha detto la dottoressa ai microfoni di Fabio Duranti, “sostenendo che Tachipirina e vigile attesa era solo un consiglio e che lasciavano liberi i medici di fare quello che meglio credevano. Queste cose disturbano, perché non è vero: io sostenevo il contrario e si è fatta sentire la commissione disciplinare della mia università”.
Nel video l’intervento a Un Giorno Speciale.










