Il pomeriggio di Ferragosto 2025 si è trasformato in una delle pagine più nere per l’agricoltura della Sabina: un violento incendio ha distrutto lo stabilimento di Terre Sabine, storica azienda di trasformazione e distribuzione di frutta lungo via Vecchia Nomentana, a Montelibretti.

In pochi minuti, la densa colonna di fumo ha oscurato il cielo, visibile a chilometri di distanza, e ha costretto i sindaci di Montelibretti, Monterotondo e Palombara Sabina a ordinare ai cittadini di restare in casa e sigillare le finestre per evitare l’esposizione ai fumi.
Fondata più di trent’anni fa dai fratelli Roberto e Renato Merzetti, Terre Sabine era un riferimento leader per la filiera agricola del Centro Italia, con oltre 4.000 ettari di terreno coltivati, più di 2.000 piante e un capannone di 1.000mq andato completamente distrutto. L’azienda riforniva grandi marchi della distribuzione nazionale, e il rogo ha cancellato frutteti, magazzini, macchinari e mezzi di trasporto.

Il danno economico è stimato intorno agli 8 milioni di euro, ma l’impatto sociale e ambientale potrebbe essere ancora più pesante.
Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza sono state rese complesse dal crollo di una parte del capannone, mentre i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile hanno lavorato senza sosta per ore. Fortunatamente, non si registrano feriti, ma la perdita di merce e infrastrutture lascia lavoratori e famiglie in una situazione critica. Il Comune e le istituzioni locali hanno parlato di “sciagura senza precedenti”, auspicando una rapida rinascita dell’azienda.

Le cause del rogo sono ancora oggetto di indagine. I Carabinieri non escludono nessuna pista: sembra che l’incendio sia partito dal confine dell’azienda, ma solo le prossime settimane potranno chiarire le responsabilità. Nel frattempo, il mondo agricolo e la comunità della Sabina si sono stretti attorno ai fratelli Merzetti, con centinaia di messaggi di solidarietà e incoraggiamento da cittadini, volontari e personalità pubbliche: “Ma vogliamo ripartire“, ci dice in diretta Renato con la voce rotta dal pianto.
Terre Sabine è nota anche per l’impegno sociale, con progetti di distribuzione di frutta a domicilio per le famiglie bisognose, ora a rischio per la gravità dei danni subiti. La Protezione Civile e le amministrazioni locali stanno valutando misure urgenti di sostegno e le modalità di rilancio dell’azienda, che rappresenta non soltanto un’eccellenza produttiva, ma anche un pilastro della solidarietà territoriale.
La Sabina ora si interroga sul futuro di un patrimonio duramente colpito, ma non spezzato: la determinazione della comunità e dei titolari lascia aperta la strada alla speranza, nonostante le cicatrici profonde che il fuoco ha lasciato sulle terre e nelle vite di chi le coltiva.