In questi ultimi giorni un caso che ha suscitato dibattito riguarda la vicenda di una giovane ragazza, Miss Finlandia, che ha perso il suo titolo per aver imitato, durante una diretta social, una caratteristica fisica tipica della cultura asiatica, scatenando una bufera mediatica. Ma fino a che punto possiamo arrivare con la ricerca del “politicamente corretto”? Cosa sta accadendo alla nostra capacità di ragionare con buonsenso?
Abbiamo chiesto un commento all’Avvocato Mauro Sandri, che, da esperto di diritto e di questioni sociali, ha espresso la sua opinione su questa vicenda, analizzando le sue implicazioni più ampie.
Il ruolo dei media
La vicenda in questione riflette una deriva irrazionale in cui la società si perde in discussioni superficiali, lontane dai veri problemi. I media amplificano dettagli insignificanti, distraendo l’attenzione dalle questioni cruciali e indebolendo il nostro senso critico. Mentre la guerra in Ucraina e altre sfide geopolitiche richiederebbero un focus maggiore, ci troviamo a parlare di eventi marginali, come il caso di una ragazza che perde il titolo di Miss Finlandia per una frase giudicata “offensiva”.
Questo momento storico è preoccupante, perché stiamo perdendo i parametri di civiltà che un tempo ci guidavano, e l’accelerazione dei cambiamenti e la superficialità del dibattito rischiano di minare la nostra capacità di pensare criticamente. La sfida del nostro tempo è recuperare quella lucidità che oggi appare sempre più rara.










