Il Papa avverte il G7: “IA non deve poter uccidere” ▷ L’esperto: “Non sbaglia, l’allerta è massima”

Tra i temi trattati al G7 della scorsa settimana, dopo guerra e cambiamento climatico, ha trovato spazio anche l’IA. Il “relatore” speciale invitato a parlarne è stato nientemeno che Sua Santità, una scelta quantomai particolare, visti gli esperti di cui Meloni, Biden & Co possono disporre. Tanto che in molti fanno già dell’ironia unita a ipotesi maliziose: strano che in un vertice in cui il tema principale è la guerra in Ucraina, Francesco non sia stato chiamato a dire una parola su questo.

Che il “negoziare e alzare bandiera bianca” di qualche settimana fa non sia piaciuto a Zelensky? Ecco allora che Francesco viene invitato a parlare di Intelligenza Artificiale. Ma il Papa ne sa una più del diavolo e rigira l’argomento a favore della sua agenda: “Nessuna macchina può scegliere se togliere la vita a un essere umano”.
Il riferimento è chiaro: giusto in questi giorni si sta parlando di testare armi in Ucraina che fanno capo a un sistema di Intelligenza Artificiale. Con tanti saluti a chi voleva relegare Francesco a un tema minore.

Il Prof. Giuseppe Corasaniti, esperto di intelligenza artificiale e filosofo del diritto, ha evidenziato ai microfoni di Lavori in Corso come l’appello di Papa Francesco non sia da sottovalutare: “Quella di Papa Francesco è una dichiarazione fondamentale, con un’impostazione assolutamente corretta. innanzitutto perché per la prima volta l’intelligenza artificiale viene definita per quello che è, cioè uno strumento, e quindi uno strumento al servizio dell’uomo, che influenza la vita umana. Il Papa ha rafforzato significativamente questa posizione, che già in molti ambiti era sentita. Delegare una decisione a una macchina, anche quella che sembra più semplice, può sembrare utile. Tuttavia, affidare integralmente le nostre scelte alla macchina, specialmente in situazioni drammatiche e difensive, è estremamente controverso. Programmare la soppressione di un nemico tramite una macchina è già una realtà nel contesto bellico, dove esistono già macchine che decidono autonomamente