Tutte le piste della Russia dopo l’attentato ▷ “Gli attentatori erano diretti in Ucraina”

Ieri la Russia ha proclamato il lutto nazionale, dopo essere stata vittima dell’attentato che si è consumato il 22 Marzo e ha ucciso 137 persone. L’atto terroristico è avvenuto presso la sala concerti del Crocus City Hall di Mosca. Un momento di leggerezza che si è interrotto con una strage che rimarrà per sempre nella memoria dei cittadini. I Servizi di sicurezza russi hanno arrestato 4 persone di nazionalità tagika, con l’accusa di terrorismo, che sono ora detenuti in custodia cautelare. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis-Khorasan, un ramo presente in Afghanistan e nel Caucaso. L’Organizzazione ha diffuso le foto dei mandanti dell’attentato e il filmato della strage, visto dalla loro prospettiva. Nonostante l’Isis abbia rivendicato la strage, la Russia continua a dubitare la colpevolezza della matrice islamista. Alcuni politici russi attribuiscono l’appartenenza dell’attentato all’Ucraina. Kiev si è affrettata a smentire immediatamente le accuse e anche l’intelligence americana attribuisce all’Isis la colpevolezza. I Servizi segreti americani hanno confermato la presenza di un “flusso costante di informazioni, fin da novembre, sull’intenzione dell’Isis di colpire in Russia”. I misteri sui mandanti dell’attentato si infittiscono, quello che però non dobbiamo dimenticare è che la Russia ha combattuto spesso con diversi Stati islamici: per esempio per andare contro la Siria. La storia di questo Paese è permeata da sempre da una forte componente di cultura islamica. La Russia che è un popolo multietnico e variegato, deve parte della sua internazionalizzazione anche alla presenza dei cittadini musulmani integrati al suo interno. Quindi siamo davvero sicuri di saperne abbastanza su questo popolo? Secondo la giornalista italiana-russa Tatiana Santi, il nostro Paese potrebbe nutrire alcuni pregiudizi nei confronti della Madre Patria dell’Est. Opinioni che sono maturate in maniera inconscia nel nostro essere, ma che sono distanti da quella che è la vera realtà della Russia. Una terra che secondo Santi, viene deumanizzata spesso e non capita, quanto a volte anche messa da parte, come lo sono i suoi cittadini, soprattutto nel momento in cui provano, senza riuscirci, ad integrarsi nel tessuto della civiltà occidentale.

La necessità dei negoziati

“La Guerra è una cosa orribile ma quello che manca oggi è la parola negoziati. Il Presidente Zelensky appoggiato da Meloni e dall’Occidente, ha messo nero su bianco che i negoziati non possono avvenire con il Presidente Russo Putin. Invece il Cremlino, ha detto più volte di essere disposto al dialogo. Nessun leader dell’Occidente è mai andato a Mosca: io vedo solo sfilate di politici che vanno a Kiev e non a vedere cosa sta affrontando anche la Russia. Come ha detto Putin il terrorismo è un nemico comune e bisogna combatterlo uniti. Io mi aspetto che gli altri Paesi vogliano collaborare insieme alla Russia, per fornire informazioni su chi abbia organizzato questo attentato. Perché dal punto di vista geopolitico ed economico pagheremo tutti delle grandissime conseguenze. Quindi bisogna tornare a parlare di negoziati e non di quanto siano brutti e cattivi i russi: è un ritornello che sentiamo da troppo tempo”.

Le piste dell’attentato

“Sono diverse le piste: non si può escludere quella dell’Organizzazione Daesh dell’Isis, ma nemmeno quella Ucraina. Infatti i 4 terroristi prima di venire arrestati, si stavano dirigendo in Ucraina. Secondo il Cremlino, era pronta una finestra per accoglierli e farli scappare. Fa sorgere diversi dubbi, anche l’immediatezza con cui diversi Paesi come gli Stati Uniti, hanno da subito escluso la pista Ucraina. È successo ancor prima che venissero fuori le fotografie dei terroristi e ancor prima che partissero le indagini. Perché negare immediatamente una pista, dicendo che è esclusa a priori? Quello che sappiamo, è che si tratta di un attentato che è stato organizzato qualche giorno prima, quindi non sembrerebbe opera di un gruppo strutturato come il Daesh”

I rapporti con l’Islam

Per quanto riguarda i rapporti che la Russia ha con l’Islam, Santi rivela: La Russia è un Paese molto vario, multietnico, e multiconfessionale. I musulmani presenti al suo interno sono circa 20 milioni. La Moschea più grande d’Europa è stata costruita in Russia. Il Presidente del Cremlino punta molto al dialogo tra le diverse etnie e confessioni. Nonostante la Russia venga dipinta come il nemico da combattere, in pochi conoscono la sua vera storia e la varietà di culture che si cela al suo interno. Sono 80 regioni con diverse etnie: l’importanza della coesistenza tra diverse confessioni è anche un tema politico. Quindi il rapporto con l’Islam è molto stretto”

La discriminazione

Sul fatto che l’Occidente non abbia un pregiudizio solo su Putin ma anche sul popolo e sulla cultura russa, Santi risponde: La Russia viene disumanizzata: vengono discriminati gli artisti russi in Italia, vengono cancellati i concerti russi e non quelli di Putin. Vengono discriminati gli atleti russi, che alle Olimpiadi non potranno ascoltare il loro Inno, portare la loro bandiera e sfilare durante la Cerimonia di apertura dei Giochi. Quindi ditemi se questo Paese non viene disumanizzato nella sua interezza: se si tratta solo di avversione verso il Governo oppure no. Si sta disumanizzando un intero popolo, si è superata la linea, ed io lo ritengo molto grave”.