“Attenti: demolirono la Costituzione di Weimar in 10 anni” ▷ Lectio magistralis di Vincenzo Baldini

Davvero la Costituzione è così sacra e autonoma come si pensa?
Negli anni la Costituzione italiana è stata pensata come sufficiente. Tuttavia, dal punto di vista puramente giuridico ci sono molte precisazioni da fare. Davvero gli Stati riescono a rispettarla in ogni mossa dei vari governi?
Si potrebbe pensare che la Costituzione è per definizione “lo scheletro” della giustizia: l’episteme, il sapere certo e condiviso. E così è.
Poi però, nei fatti non è stato raro, soprattutto negli ultimi anni, trovare discordanze in tal senso. Potrebbe allora l’uomo “dotarsi di Costituzioni più forti?“, si chiede Fabio Duranti.
In diretta ai nostri microfoni risponde Vincenzo Baldini, professore ordinario di diritto costituzionale.

Per rispondere al quesito serve prima comprendere cosa può e cosa è la Costituzione.
Pretendere costituzioni così dettagliate – spiega Baldini – significa immaginare che la Costituzione da sola risolve i problemi di una comunità, di uno Stato o di un sistema politico“. La verità, dice il professore, è che alla fine la vera padrona del discorso è la politica, che sì: si deve basare sulla Costituzione. Ma questa “non contiene norme perfette e che si prestano esclusivamente a un’applicazione pedissequa da parte di un qualsiasi giudice“. Indi per cui il margine di “errore” non è certo zero, né la possibilità che qualcuno voglia esplicitamente cambiarla.

I tedeschi avevano una Costituzione, la cosiddetta ‘costituzione dei professori’, perfetta o presunta tale, che era la costituzione di Weimar del 1919. Il sistema politico l’ha demolita in poco più di dieci anni. Questo fa capire che ci devono essere sinergie necessarie a realizzare l’ottimo paretiano che una Costituzione si propone di realizzare, cioè ad essere uno strumento medio di sviluppo della società, a realizzare obiettivi di pluralismo, di rispetto della persona, di tutela della sua dignità. Le norme da sole restano delle formule vuote, nessun giudice potrà essere in grado di vivificarle se non c’è un sistema politico alle spalle che decide in modo conforme a queste norme“.

L’intervento integrale a Un Giorno Speciale del 6 febbraio.