Tensioni a Taranto per Acciaierie d’Italia: viene fuori la trave nell’occhio della politica

Ci sono state giornate di tensioni per Acciaierie d’Italia a Taranto e questo rivela un percorso tumultuoso che il governo sta affrontando da tanti anni per cercare di risolvere questa partita.
Il ministro delle imprese, l’onorevole Adolfo Urso, sollecita degli interventi per garantire la continuità produttiva degli impianti, evidenziando una possibile inerzia da parte dell’attuale socio di maggioranza, Arcelor Mittal. Gli aggiornamenti che vengono richiesti dal governo sottolineano l’urgenza di una situazione perché c’è già una chiusura di diversi impianti in corso e quindi il rischio di una ulteriore deindustrializzazione sembra imminente. I sindacati da parte loro denunciano un trasferimento di personale senza un’adeguata preparazione e una crescente inattività di alcuni stabilimenti.

La possibile amministrazione straordinaria supportata da un prestito pubblico è una mossa chiave, a quanto pare, del governo per affrontare la crisi, dove il partner Mittal, cioè il principale azionista privato, sembrerebbe non sia particolarmente propenso a dei dialoghi costruttivi e quindi alcuni osservatori pensano che ci siano poche speranze per un accordo con il mondo politico.

Il governo infatti richiede agli indiani di contribuire fattivamente, concretamente, con denaro, con investimenti, con asset agli investimenti futuri ma sembrerebbe che Arcelor Mittal per ora non abbia fatto molto per evitare la chiusura degli impianti. Conseguentemente la partita pare stia diventando complessa perché fidarsi sostanzialmente di loro sembrerebbe problematico per il mondo politico. Ecco, la situazione quindi è complicata e credo che sia un esempio della realtà italiana dove da ormai 30-40 anni, questa è la verità, il mondo politico ha perso l’attenzione per il mondo delle imprese, ha perso la visione strategica e di una strategia industriale.

Ci siamo fidati della finanza, dell’economia agevolata, e non abbiamo capito che bisogna agevolare l’economia con la politica, non con gli aiuti finanziari di Stato. L’impostazione ideologica degli aiuti di Stato che io ascolto da 40 anni è qualche cosa che non ha niente a che fare con l’economia umanistica dove invece serve una conoscenza della pianificazione strategica delle regole della strategia del corporate strategy della governance e soprattutto delle problematiche dove la governance è mista pubblica e privata.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi