Il governo ucraino lotta da tempo immemore contro la corruzione: basti pensare che Volodymyr Zelensky è diventato premier anche per la sua campagna elettorale anti-corruzione. Questo fine settimana il Paese però è stato scrollato da una notizia eloquente.
Come riporta Fox News, 5 funzionari ucraini sono stati arrestati con l’accusa di aver fatto sparire 40 mln di dollari in fondi destinati alla guerra contro la Russia.

I colpevoli rischiano fino a 12 anni di carcere per essersi appropriati di fondi destinati all’acquisto di ben 100.000 proiettili. Il procuratore generale ha affermato che 39 mln di dollari sono già stati restituiti al Ministero della Difesa.

Tra i 5 individui coinvolti, ci sarebbero alti funzionari del Ministero della difesa ed ex funzionari. L’ordine dei proiettili, sarebbe stato pagato in anticipo a una ditta di armi con sede in Ucraina denominata Lviv Arsenal, che avrebbe spostato i soldi sul conto bancario di un’altra sede affiliata, ovviamente residente all’estero e più specificatamente nei Balcani.

Alcuni membri del Ministero della Difesa ucraino avrebbero quindi cospirato con la Liv Arsenal, per acquisire l’appropriazione indebita dei fondi.

Intanto però l’esercito che combatte da due anni contro la Russia, non avrebbe ricevuto nessuna munizione. Il procuratore generale dell’Ucraina ha affermato che uno dei sospettati avrebbe tentato di lasciare il Paese e ora si troverebbe sotto custodia.

La corruzione è un problema particolarmente evidente in Ucraina anche per ammissione delle attuali istituzioni reggenti: a Ottobre un assistente del Presidente aveva dichiarato a tal proposito sul Time Magazine che “la gente ruba come se non ci fosse un domani”. 

Non proprio l’ambiente più salubre per miliardi di fondi bellici raccolti dai contribuenti comunitari e statunitensi.