Storie di Covid: “Io sospeso senza evidenze scientifiche” ▷ Le parole in diretta del Prof Gambacorti

Sono diversi i medici, così come i professionisti del mondo della sanità a tutti i livelli, che hanno riscontrato forti contraddizioni nei protocolli imposti per fronteggiare l’emergenza scaturita dalla diffusione del virus Covid 19. Il modo di operare partito dall’alto per arrivare fino ai medici di famiglia ha cambiato radicalmente il rapporto classico tra medico e paziente, a questo proposito Fabio Duranti chiede: “Oggi ci troviamo una nuova classe medica che già dall’università non segue il dettami della scienza medica come noi siamo abituati a considerarla. Ormai il medico è una sorta di autista, non un pilota segue un protocollo. Non crede che queste cose dovrebbero tornare un po’ all’origine?”.

La risposta è di Carlo Gambacorti Passerini, Professore di Medicina Interna alla Bicocca (Milano), che riporta la sua esperienza personale: “Io avevo fatto la seconda dose ed erano passati più di tre mesi, sono stato automaticamente sospeso dalla mia professione, dal mio ordine, con una procedura praticamente automatica, e in base a una disposizione che non solo non ha un’evidenza scientifica, ma non aveva neanche un’evidenza scritta da qualche parte, qualcuno aveva pensato a questa cosa. Quindi io per aver ritardato la terza dose sono stato per alcuni giorni impossibilitato a fare la mia professione, a dirigere il reparto che dirigo. Devo dire una cosa sempre per stare coi piedi per terra, il vaccino ha diciamo, ha sicuramente salvato molte vite e l’efficacia della prima dose è del tutto dimostrata. Quella della seconda dose è dimostrata, diciamo, in maniera incompleta. Dalla seconda dose in poi non c’è assolutamente nessuna evidenza. Il problema è che noi siamo stati, diciamo, governati da una congrega di persone che secondo me, o per fonti ideologiche che chiamerei di tipo stalinista o per semplicemente convenienza di stare in un posto visibile, hanno determinato delle decisioni che non avevano nessuna evidenza scientifica. Basta guardare la letteratura, oppure quello che è successo in altri Paesi. Si ricorderà sicuramente che negli Stati Uniti entravi se avevi affatto due dosi di vaccino, non tre, quattro, cinque o sei.

Una confusione dovuta anche, secondo il Professore, a una mancanza di mezzi che in Italia è decisiva: C’è anche da dire che essendo un virus nuovo c’è stata una situazione diciamo di mancanza di dati, questo è stato vero in tutto il mondo, la mancanza che c’è stata in Italia è stata una mancanza più di tipo organizzativo che di tipo scientifico, perché la scienza c’è, i risultati, basta guardare i lavori, si vedono. Da noi è mancato di tutto, è mancato dalle mascherine ai tamponi, devo dire che poi all’interno degli ospedali, proprio lavorando tra l’altro in un reparto con pazienti gravemente immunodepressi noi le mascherine le abbiamo sempre usate, ma le abbiamo usate dove è necessario, cioè quando entriamo in contatto con un paziente gravemente immunodepresso e che è in un ambiente protetto, cioè in un reparto di ematologia con aria filtrata.

Sono stato il curatore di un sito che si chiama Storie di Covid che è un sito che ha raccolto una serie di storie di persone normalissime. Il periodo del Covid, come penso sia successo anche per quello che era stata la Spagnola un secolo fa, è un periodo che è molto scarno di letteratura. Ci sono poche documentazioni di quello che è successo in questi anni. Quindi andiamo verso un oblio molto rapido di questo periodo e soprattutto un oblio molto rapido degli errori che sono stati fatti. Io vorrei ricordare un dato soprattutto: è stato calcolato l’eccesso di mortalità che è avvenuto nei diversi Paesi durante il Covid, quindi dal 2020 al 2022 e questo è un dato molto importante, perché registra tutti gli eccessi di mortalità di qualsiasi natura che siano dovuti a un’infezione nuova come il Covid o dovuti magari al ritardo nelle diagnosi di altre malattie come è spesso successo in Italia, dove molti ospedali hanno praticamente chiuso e sono diventati dei covifici, come li nomino io. Ecco, l’Italia ha il triste primato della più alta eccesso di mortalità di tutti i paesi sviluppati”.