In questi giorni esce l’imperdibile bestseller di Roberto Speranza, il ministro dal sempre lucidissimo sguardo che ha gestito a suo modo l’emergenza pandemica del 2020. ‘Perché guariremo?’ Questo è l’emblematico titolo del capolavoro di Roberto Speranza, edito da Solferino. A dire il vero, il libro era già pronto nel 2020 e addirittura nel 2020 venne pubblicato, ma fu immediatamente ritirato dal commercio.
Ciò non di meno qualcuno, come il sottoscritto, era già a suo tempo riuscito a leggerlo in maniera anche un poco carbonara. Il libro di Roberto Speranza era sostanzialmente, per dare un giudizio tranchant ma veritiero, il nulla impastato con il niente, dal punto di vista politico, filosofico o più genericamente concettuale. E tuttavia quel libro racchiudeva alcune linee di indirizzo fondamentali che ci permettevano, già nel 2020, di capire l’orientamento generale del governo sul tema dell’emergenza.
Più precisamente, di capire ciò che stava accadendo, ossia il fatto che l’emergenza epidemica era in realtà, come più volte abbiamo sottolineato, un grande laboratorio biopolitico nel quale venivano forgiati gli assetti del nuovo modo di esistere per l’umanità occidentale. Ad esempio, nel suo testo, il ministro Speranza, in una epica pagina, si dice preoccupato per il fatto che sente talvolta passare macchina per strada e si dice altresì terrorizzato dall’idea di assembramenti di persone.
Ancora, nel suo libro, il ministro Speranza celebrava, in quella primavera del 2020, il 25 aprile come festa dell’antifascismo, proprio quando, con spietata ironia della storia, il governo di cui egli era parte integrante poneva in essere misure liberticide e repressive. Come ad esempio, tra le tante, quel divieto di assemblea che richiamava fin troppo direttamente il divieto di assemblea posto in essere in Italia con le leggi fascistissime, a suo tempo varate. Adesso il lettore potrà finalmente leggere in tutto il suo splendore il capolavoro di Roberto Speranza.
Addirittura, apprendiamo in queste ore, vi saranno due nuovi capitoli aggiunti ad hoc per questa nuova imperdibile edizione. Il genere letterario a cui il testo di Roberto Speranza appartiene di diritto, mi pare possa essere tranquillamente identificato nell’horror. Un libro che, a suo modo, inavvertitamente, è orwelliano.
Da che tratteggia una società che è essa stessa orwelliana? La società dei confinamenti domiciliari coatti e del divieto di assembramento, la società nei cui spazi blindati ogni diritto poteva e realmente fu sospeso, poteva essere sospeso e realmente fu sospeso in nome della lotta all’emergenza. Lo stato di diritto venne sospeso da che bisognava condurre la guerra, questa la metafora impiegata, contro il nemico invisibile. Ogni diritto poteva essere sospeso e realmente fu sospeso se si considera che almeno 8 o 9 principi costituzionali vennero bellamente messi tra parentesi per poter combattere il virus.
L’abbiamo detto e lo ridiciamo e leggendo il libro di Roberto Speranza e il suo imperdibile bestseller ne abbiamo ulteriore conferma. L’emergenza rende possibile e anzi necessario ciò che senza l’emergenza sarebbe inaccettabile. In particolare l’emergenza è la nuova arte di governo impiegata dall’ordine global capitalistico per imporsi, per usare l’emergenza come arte di governo terrorizzando la popolazione e facendole in un modo o nell’altro accettare ciò che in condizioni normali mai accetterebbe.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro