Cala l’inflazione ma non è un buon segnale: il nostro destino è nelle prossime riunioni della Lagarde

Cosa sta succedendo sull’inflazione?
Sta succedendo che i dati dell’inflazione di dicembre 2023 hanno evidenziato una “Eurolandia” divisa con l’Italia in ribasso dello 0,5%. Mentre la Francia, la Germania e la Spagna continuano ad avere un’inflazione elevata che si attestano rispettivamente al 4,1%, al 3,8%, al 3,3%. Da cosa dipende questa differenza?

Questa differenza è dovuta in parte, in larga parte, al calo del 25% circa nei prezzi energetici in Italia.
Cioè i prodotti energetici in Italia stanno calando di circa il 25% rispetto prima e questo ha influenzato molto il paniere complessivo dell’inflazione.

Tuttavia, se noi confrontiamo l’inflazione al netto dell’energia e degli alimentari freschi, l’Italia mostra un +3% e un +3,2% a dicembre, che sono comunque inferiori alla media dell’Eurozona, che è il 3,9%.
Ora, la situazione non è una situazione che ci debba rallegrare perché la produzione industriale italiana, questo è il problema, l’economia reale, è debole. Di quanto? Con un -2,5% nel terzo trimestre 2023. La Banca Centrale Europea è chiamata ad intervenire, nonostante una riduzione di circa 100 punti base sui tassi nel medio e lungo termine, vuol dire di circa l’1%.

Quindi, in conclusione, l’inflazione, specialmente quella cosiddetta “di fondo”, cioè l’inflazione core, scende. Ma la Presidente della BCE, Christine Lagarde, sembra affezionata ad una sorta di “abito unico” per tutti i 20 paesi, ignorando le differenze che ci sono tra i vari paesi, perché, come vi ho detto, l’Italia è diversa dalla Francia, che è diversa dalla Germania, via discorrendo.

Qual è il risultato? Il risultato è che, pensando che le decisioni future della situazione economica italiana dipenderanno dalla Banca Centrale Europea nelle riunioni programmate in questo mese di gennaio, febbraio, marzo e aprile, non può che essere da parte nostra prevedibile una delusione inevitabile. Ancora una volta una banca centrale deve rispettare le decisioni politiche almeno dei parlamenti e dei governi che la rappresentano. Cosa che invece in Europa per uno strano motivo non succede, perché ci hanno raccontato che una banca indipendente dalla politica è la cosa migliore del mondo. La domanda che faccio io è: quindi dipende da chi?

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