Vendita record del 25% di Banca Monte dei Paschi: siamo “ancora un sistema bancocentrico”

C’è stata un’ operazione per la quale il Ministero dell’Economia italiano ha operato in modo rapido con un affare che ha riguardato il 25% di banca Monte dei Paschi di Siena. Un’asta questa dove il prezzo, nonostante lo sconto del 4,9%, è andato oltre il valore di mercato. L’applauso per questo tipo di vendita si è affievolito però quando è emerso che il Ministero del Tesoro manterrà stabilmente la propria proprietà attorno al 39%, generando in questo modo più delle domande che delle risposte sul futuro della banca. Con un’area di incertezza gli investitori stanno guardando altrove, chiedendosi sostanzialmente se la partecipazione governativa del Ministero del Tesoro sia più un deterrente che un vantaggio nel complesso di quest’operazione. E mentre le banche titubano, la recente caduta dei prezzi dipinge ormai un quadro di incertezza.

Ora il Ministero del Tesoro dovrà valutare con saggezza, bilanciando il guadagno appena ottenuto con la prospettiva di vendere contro le previsioni di una perdita annua. Insomma, rendere un asset, cioè un bene che sta in dare di bilancio, appena reso redditizio, potrebbe forse sembrare un atto di liquidazione, suscitando speranze che la Repubblica italiana eviti una simile scelta effettuata e rifletta sulla situazione con più attenta ponderazione e maggiore calma. Purtroppo La nostra storia, la storia delle nostre banche, è una storia centenaria. Il Monte dei Paschi di Siena, per chi l’abbia mai visitata, è una banca meravigliosa dal punto di vista della storia per il nostro Paese. Andare a vedere quello che a tutti gli effetti è un museo dell’economia, con dei libri contabili dove venivano registrati minuziosamente con le prime registrazioni di dare e di avere i i crediti e i debiti facendo sviluppare l’economia di quei tempi è veramente un atto storico che dovremmo rispolverare. Credo che il fatto che l’Italia abbia un sistema bancocentrico tuttavia sia un rischio.

Sia un rischio perché altri paesi, la Francia, la Germania e prima di loro l’Inghilterra e gli Stati Uniti, sono andati decisamente verso un mercato borsistico. Noi siamo invece in una situazione di tante piccole e medie imprese ancora legate ad un sistema bancocentrico e a regole piuttosto obsolete.