Red Bull RB 19 10 e lode

Una vettura epocale, come e anche più di come furono la McLaren degli anni Ottanta e la Williams dei primi anni Novanta. Il genio di Newey e le tattiche di Horner, supervisione di Marko, al servizio della guida cannibalesca di Verstappen. Che altro dire?

Max Verstappen 10

La persistenza dell’ambizione che non placa mai la fame: l’unico sensore che non funzioni alla perfezione quando c’è lui nell’abitacolo della Red Bull, perché funziona troppo.

Oscar Piastri 9

Da rivelazione a certezza in poco tempo, bruciando le tappe e mostrando l’irriverenza dei predestinati in ogni duello con i big che gli sia capitato di sostenere. Pilota completo e non del tutto “costruito”, con quel quid di istinto che non si insegna.

Charles Leclerc 8,5

Di più quasi non poteva fare; sul giro secco in qualifica ha saputo andare in più di un’occasione oltre il valore della macchina; nelle gare ha fatto il possibile, forse non collaborando in modo ottimale alla messa a punto della monoposto. Il suo talento merita una Ferrari su misura.

Hamilton – Alonso 7 +

Vecchia guardia, battagliera appena l’uno e l’altro hanno potuto, con qualche gomitata e l’esibizione di una classe intatta. Hanno dato più loro alle rispettive scuderie che non il contrario.

Frédéric Vasseur 6,5

Il francese col sorriso d’ordinanza non ha preso subito le misure al team, come se poi fosse una cosa facile; ha evidenziato un lavoro da formichina su un progetto nel quale è subentrato. Nella seconda parte del Mondiale alcuni aspetti della sua politica gestionale hanno pagato; qualche scelta tattica sbagliata è costata alla Ferrari la seconda piazza tra i costruttori.

Ferrari SF 23 6

Macchina figlia di un progetto sposato e poi, se non abbandonato, non più aggiornato da un certo momento in poi. Abbiamo capito negli ultimi circuiti che il motore non è stato il problema principale.

Valtteri Bottas 4,5
Una stagione che avrebbe dovuto premiare una certa competitività evidenziata nel Mondiale precedente; non è andata così, non solo per colpa sua, viste le difficoltà della – cosiddetta – Alfa Romeo, ma ci ha dato la sensazione di aver perso il mordente.

Haas 4

Scuderia per alcuni aspetti iconica e naïf, monoposto affidate a due veterani, ma a parte qualche sussulto nessun risultato realmente soddisfacente.