WEF, dopo il clima l’emergenza acqua ▷ Pastorelli: “Ecco come provano a indurre la crisi permanente”

Si trattava di vera guarigione o soltanto di naturale miglioramento del decorso della malattia? Alesa non si poteva nemmeno una tale domanda, giacché egli era fermamente convinto della potenza spirituale del maestro e gioiva della sua gloria come di un trionfo personale“.
Un concetto che Dostoevskij conosceva bene e non a caso aveva approfondito ne I fratelli Karamazov. Il modo in cui si perpetua l’emergenza passa per la legittimazione popolare, per il torpore generale.
Così lo stato d’emergenza non si ferma mai. Nessuno può rifiatare, nessuno può permettersi di non pensare ad una nuova catastrofe che a breve colpirà il mondo. Se non basta una pandemia, arriva il cambiamento climatico. E se non dovesse bastare il cambiamento climatico vi proponiamo ad hoc un’altra catastrofe imminente.

In un intervento al World Economic Forum dello scorso anno, Mariana Mazzucato, direttrice del UCL Institute for Innovation and Public Purpose e Contributor per l’Agenda 2030 del WEF, ha delineato di fronte a quel pubblico d’eccezione uno scenario estremamente preoccupante riguardante la crisi idrica che si somma a quella climatica, a quella sanitaria, a quella bellica. Tracciando un parallelo alquanto ambiguo con la campagna vaccinale, la Mazzucato introduce, dunque, la crisi “blu”, da sovrapporre a tutte le altre crisi che ci propinano da quando la situazione d’emergenza post pandemia si è affievolita.

Siamo entrati in uno stato di emergenza continua, di perma-crisi, non ci hanno dato neanche il tempo di respirare tra una crisi e l’altra e ora sicuramente tireranno fuori qualcos’altro. Vogliono tenere alta la tensione tra la popolazione e disorientare le persone. L’emergenza continua determina uno stato di eccezione, poiché in emergenza bisogna andare alla velocità della scienza, non c’è tempo, bisogna fare presto. Questo consente un autoritarismo che si sta verificando su tutte le tematiche” sostiene la giornalista Martina Pastorelli.

“Il secondo metodo di governo dei giorni nostri è la paura, la fobopolitica”, aggiunge il filosofo Diego Fusaro, “la popolazione regredisce e accetta tutto ciò che gli viene propinato pur di salvare la sua vita“.
L’analisi ai microfoni di Fabio Duranti.