Il numero dei morti totali fatti da Israele a Gaza: e c’è chi la chiama ancora difesa

Rendetevi conto che i crimini di guerra che Israele sta portando avanti a Gaza ormai da oltre due settimane trovano la complicità e la condiscendenza di tutta la comunità internazionale. Questo nonostante siano palesi le violazioni del diritto internazionale.

Ora, va bene il sacrosanto diritto di un paese di difendersi dal terrorismo, ma questo non può sfociare in un vero e proprio genocidio, in un attacco a tutta la popolazione. Io vi invito a guardare il numero dei morti totali fatti da Israele a Gaza soltanto negli ultimi 10 giorni, e a calcolare in percentuale il numero delle donne e dei bambini che sono rimasti uccisi. ll bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi israeliani è salito a 5.791, di cui 2.360 minori: più del 50%.

Non si può quindi parlare più di una guerra contro Hamas, ma di una guerra contro un’intera popolazione. Il tutto, lo ripeto, con l’accondiscendenza della comunità internazionale.

Pensate che l’America ha proposto di inviare miliardi di dollari di aiuti ad Israele, ma non ha vincolato quegli aiuti a delle condizionalità. Non ha obbligato Israele a liberare i territori occupati, non ha obbligato Israele a non infrangere il diritto internazionale, non ha obbligato Israele a non macchiarsi di crimini di guerra, e non ha obbligato Israele a non annettere ulteriori territori, perché nulla di più facile è che Israele stia pensando in questo modo di annettere nuovi territori della striscia di Gaza. Tutti gli aiuti sono stati inviati in maniera assolutamente incondizionata.

L’Europa, dall’altra parte, sta eseguendo, come al solito, quelli che sono gli interessi statunitensi, guidata da Ursula von der Leyen, che con ogni probabilità aspira ad un ruolo futuro come segretario generale della NATO e quindi in questo periodo sta agendo in pieno conflitto di interessi, perché non sta agendo per gli interessi dell’Europa, non sta agendo per gli interessi dei popoli europei, ma per i propri interessi futuri, per gli interessi quindi degli Stati Uniti e della NATO.
Motivo per cui è andata a Washington ed ha tenuto un lungo discorso senza mai condannare le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele si è presentata a Tel Aviv senza averlo concordato con tutti gli altri stati europei, tant’è vero che, lo abbiamo già detto, centinaia di funzionari le hanno scritto una lettera al vetriolo dicendo che tutto quello che sta facendo, questa sua presa di posizione sproporzionata in favore di Israele senza un minimo di empatia per quello che sta accadendo al popolo palestinese, non può essere fatto a nome dell’Unione Europea.

Ancora una volta assistiamo a dei paesi che agiscono su diktat esterni contro gli interessi dei popoli europei e contro gli interessi del popolo palestinese, che sta rimanendo vittima di un vero e proprio genocidio.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo