L’appello alla Meloni dai medici radiati ▷ “Ecco cosa diceva pre-elezioni: ora mantenga la parola”

Giorgia Meloni, il 28 Maggio del 2021, attraverso un post sui social, aveva commentato un servizio della trasmissione ‘Fuori dal coro’ in cui veniva scandagliato il tema dei medici puniti per aver eseguito cure domiciliari durante il periodo dell’emergenza pandemica. Nel post, Giorgia Meloni scriveva: “Medici puniti per la terapia domiciliare, con la quale hanno curato migliaia di pazienti: se quanto denunciato in questo servizio fosse confermato, sarebbe scioccante. Come Fratelli d’Italia andremo in fondo alla faccenda. Sempre al fianco di tutti i medici e sanitari che hanno combattuto in prima linea la pandemia“.

Fabio Dragoni in un articolo pubblicato da ‘La verità‘, raccoglie l’appello del sindacato dei Farmacisti indipendenti e altre organizzazioni, i quali chiedono all’attuale governo Meloni, anche alla luce dell’opinione sopracitata dell’attuale premier ed ex numero uno di Fratelli d’Italia, di intervenire graziando i medici puniti per aver effettuato cure domiciliari.

Andrea Stramezzi, Medico Chirurgo ed Ex Volontario Gruppo Medici Covid19, la cui sospensione dall’ordine era stato argomento centrale del servizio di ‘Fuori dal coro’, spiega nello specifico quali sono le richieste avanzate dai farmacisti indipendenti e dalle altre associazioni in questione: “Il sindacato dei farmacisti indipendenti d’Italia e altre associazioni mediche chiedono in sostanza due provvedimenti: la sostituzione dei membri della commissione centrale, della CEPS, poiché i medici sospesi che sporgono ricorso verrebbero giudicati dalla stessa commissione che li aveva condannati, con medici indipendenti che non abbiano conflitti di interessi in ballo. La seconda proposta avanzata consiste, alla luce delle migliaia di radiazioni e sospensioni avvenute durante la pandemia, nella richiesta di un decreto che annulli totalmente di tutte queste pendenze comminate ai medici che non si erano piegati alle follie delle autorità sanitarie durante l’emergenza, una sorta di amnistia“.

Il codice deontologico specifica che il medico è libero in scienza e coscienza senza condizionamenti dalle autorità, né politiche né private, dunque si tratterebbe di applicare semplicemente il codice deontologico” conclude Andrea Stramezzi.