De Magistris, l’ex sindaco di Napoli sui blitz di Caivano ▷ “Operazioni pirotecniche che non servono a nulla”

A pochi giorni dalla visita di Giorgia Meloni e dal blitz a Caivano, conseguenza diretta dell’omonimo decreto, attraverso il quale governo e forze dell’ordine hanno voluto lanciare un segnale forte alla malavita organizzata che detiene il controllo delle piazze di spaccio di tutta Italia, la risposta delle organizzazioni camorristiche nella zona di Caivano non si è fatta attendere. Nella giornata di Lunedì i residenti di Caivano e del Parco Verde hanno assistito a quella che in gergo viene chiamata una “stesa“, una vera e propria rivendicazione territoriale della malavita avvenuta nelle modalità di una sparatoria a cielo aperto, con annessa raffica di colpi d’arma pesante e passamontagna in volto.

Secondo Don Patriciello, figura di spicco della lotta alla Camorra nella zona di Caivano, ha dichiarato: “La Camorra ha capito che il vento è cambiato“, incoraggiando i cittadini a non avere paura e non subire passivamente le angherie della malavita.
C’è chi la pensa diversamente. Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, sostiene che “operazioni pirotecniche fatte da ogni governo a seguito di avvenimenti gravi come quelli di Caivano servano a molto poco e rischiano di infastidire la gente per bene se seguite da operazioni di pedissequa attività di controllo del territorio“.

Lo paragono alla pulizia delle strade in occasione delle visite del Presidente della Repubblica o del Papa“, continua De Magistris, “a seguito delle quali quelle strade ritornano in uno stato di degrado. Tra le altre cose, quell’operazione era stata annunciata e ha prodotto un topolino, è stata sequestrata una quantità irrilevante di banconote e munizioni per la portata della criminalità in quelle zone. Non giudico dannosa di per sé per quell’operazione, ma ritengo che i provvedimenti necessari su quel territorio, che conosco molto bene, siano ben altri: investimenti sociali e culturali, investimenti sulle infrastrutture, l’ aumento dei presidi della polizia, il mantenimento di una tensione morale da parte della procura che negli ultimi tempi si è affievolita. Se non cambia il clima, se non c’è l’impegno vero nel voler liberare quei territori dalle grinfie della malvita, non succederà mai nulla“.