Giuliacci la chiude definitivamente sul clima ▷ “Emergenza? No, ignoranza di certi siti terroristi”

Nel mese di luglio un’altra “emergenza” ha scosso la nostra quotidianità: il caldo estremo ed infernale.
Però, tra grafici del mediterraneo tinti di un rosso tendente quasi al nero e titoloni da “ecoansia”, alla fine Caronte, così lo avevano chiamato il caldo estivo, non ha avuto quell’effetto che si auspicava. Sì, perché nella gran parte delle città italiane le temperature sono crollate, a discapito dei vari allarmismi, ai quali è subito seguita una pioggia di accuse con sopra il bollino del cambiamento climatico.
La colpa del caldo? L’uomo con i suoi vizi e piaceri, come guidare l’auto o mangiare la carne.
Motivo per cui tra i più si è incominciato a parlare di transizione green.

Ma, dopo una fase estiva, il bel paese ha goduto di un inizio agosto non così tremendo in termini di caldo.
E l’emergenza pare sparire in uno schiocco di dita. Un abbaglio dei fanatici del climate change?
Alla fine è riuscita più di qualche città italiana a raggiungere i temibili 42/45 gradi previsti?

Nelle prossime settimane nel 90% delle località italiane non verranno superati i 35 gradi“, spiega il meteorologo Mario Giuliacci.
Non ci saranno i 40 come quei soliti siti terroristi ci hanno scritto qualche giorno fa.
L’ignoranza di certi siti è evidente: addirittura si dava per scontato che si sarebbero stati 50 gradi sul sud della Francia, su tutta la Spagna, su tutta l’Italia”.
Il fenomeno mediatico sul meteo ha però un’origine ben precisa, racconta Giuliacci: Era nato da un articolo della Agenzia Spaziale Europea la quale aveva detto che su Francia, Spagna e Italia, il 13 di luglio il satellite aveva misurato al suolo un valore tra 46/48 gradi.
E diceva che siccome avrebbero previsto, nel giorno successivo, l’aumento del caldo, allora su tutte queste aree dell’Europa si sarebbero anche previsti 50 gradi. Ma non hanno specificato se sul suolo, se sul prato
“.

Ascolta l’intervento integrale a Un Giorno Speciale.