Ecoansia, Borghi accusa sulla misurazione delle temperature ▷ “Guardate dove mettono le centraline”

Il j’accuse sul caldo è il tormentone dell’estate: per qualcuno il luglio appena passato è “il più caldo di sempre”, e i “morti per cambiamento climatico” la fanno da padrone sulle testate online. Il tutto a denunciare un sopruso dell’uomo, che genererebbe tali cambiamenti di origine antropica, anche se – ammesso che sia così – soluzioni non se ne vedono.
Di discutere delle modalità di produzione di India e Cina neppure se ne parla, a fronte di nuove ZTL che nei piccoli comuni italiani si lascia quasi intendere essere salvifiche per il mondo intero.
Ma tralasciando il merito, il Senatore della Lega Claudio Borghi ha posto l’attenzione nelle ultime ore sul metodo di misurazione delle temperature che può dare risultati decisamente altisonanti e non proprio regolari. Ed è molto “particolare”, come ci ha raccontato a ‘Lavori in Corso’.

Mi è venuto il dubbio di come venissero prese quelle temperature. Allora ho cominciato a guardare qualche pubblicazione scientifica, e ci sono delle cose che dovrebbero far riflettere.
Qual è la cosa che più ha condizionato le temperature in città degli ultimi 20 anni? Se uno ci pensa 30 anni fa mettevano tutti le parabole sul tetto. Passate le parabole sul tetto, adesso cosa c’è? Il condizionatore. Nei nostri balconi negli ultimi vent’anni sono apparsi, e rendono chiaramente più confortevole il nostro soggiorno negli appartamenti d’estate. Piccolo problema: a fronte del freddo dentro, i condizionatori mandano però calore fuori. Al che mi sono detto: c’è qualcuno che si è preso la briga di misurare se questo fenomeno è sensibile o no? E ho scoperto degli studi di altissimo livello che concludono che i condizionatori influiscono sulla temperatura in città in modo sensibile, soprattutto di notte”.


Da qui una domanda sorge spontanea: “Ma le stazioni meteo che valutano queste sequenze di dati da più di cento anni tengono conto di questo fattore oppure no? Ho scoperto che non lo valutano, prendono la cosa così com’è.
Quindi i termometri che rilevano la temperatura in città sono messi all’esterno: già una cosa che falsa dei dati. Quando poi sono andato a vedere quelli fuori dalle città mi sono cascate le braccia. Per la maggior parte dei casi le centraline non urbane sono negli aeroporti, perché l’aeronautica fin dai suoi albori le ha usate per la sicurezza in volo. Il risultato è da mettersi le mani nei capelli, vi faccio un esempio: la centralina di Linate fino al 1917 era fuori, dopodiché è stata trasferita a Linate ma i dati da metà anni ’90 sono falsati perché all’esterno della centralina c’era una siepe, non passava l’aria. Il risultato è che i record – anche quello del 2003 – non valgono più
“.
E la nuova centralina?
Con orrore ci si rende conto che dal 2010 si trova in fondo a una pista di rullaggio in un punto in cui gli aerei, curvando, rivolgono gli scarichi verso la centralina, e di fianco c’è un mega centro logistico.

Le centraline quindi vengono messe quasi sempre vicine alla pista nei punti in cui gli aerei sono di passaggio e hanno gli scarichi contro.
L’obiezione fino adesso è che gli scarichi durano pochi secondi. Ho capito, ma pochi secondi per ogni aereo che parte bastano a falsare dei dati.

Questo al di là del fatto che ci sia o non ci sia il riscaldamento globale: se i dati non sono affidabili poi è facile fare catastrofismo
“.