Allen Dulles, il direttore Cia parente di Rockefeller che trascinò Adriano Olivetti nei propri scopi

Decine di anni di disinformazione e di depistaggi ci hanno fatto credere che durante la strategia della tensione, i grandi burattinai portassero il nome di personaggi come Licio Gelli, come Roberto Calvi, come Michele Sindona.
Abbiamo spiegato nei dettagli che questi personaggi erano in realtà dei semplici burattini. Certo, dei burattini, come nel caso di Licio Gelli, a cui hanno dato grandissimo potere. Ma era un potere appaltato dagli apparati anglo americani, quelli che nel mio libro definisco un vero e proprio “cartello”. Ma allora chi sono questi burattinai? Chi sono i vertici del cartello?
Facciamo soltanto qualche nome che perlopiù sarà sicuramente sconosciuto alla maggior parte.

C’è un personaggio che si chiama Allen Dulles, che è stato direttore della Cia dal ’53 al ’61.
E’ stato il più longevo direttore della Cia, oltre ad esserne stato il primo direttore civile. Aveva un potere enorme: perché?
Parallelamente, suo fratello, John Foster Dulles, è stato Segretario di Stato americano dal ’53 al ’59.
Per la prima volta nella storia due fratelli ricoprivano due ruoli ai vertici negli Stati Uniti, ruoli che, solitamente, devono contro bilanciarsi: stiamo parlando del Segretario di Stato americano e del direttore della Cia.
Invece, in quegli anni erano ricoperti addirittura da due fratelli, che erano affiancati da tale William Donovan, detto “il Selvaggio”.

William Donovan, era il capo dell’Office of Strategic Service, ossia il precursore della Cia.
E nella OSS lavorava, appunto, Allen Dulles, che, tra l’altro, era imparentato con David Rockefeller.
Possiamo solo immaginare il potere che avevano questi uomini, avendo in mano la grande finanza statunitense con Rockefeller, avendo in mano i servizi segreti, avendo in mano l’OSS, poi diventata la Cia. E avendo in mano il Segretario di Stato americano.
Un potere enorme che loro utilizzeranno in maniera assolutamente spregiudicata, in funzione ovviamente anticomunista.
Erano degli anticomunisti viscerali. Erano delle persone che erano disposte a tutto pur di imporre le proprie idee.
Ed è quello che fecero.

Pensate che il nome di Allen Dulles è possibile ritrovarlo in vari documenti.
Per esempio, nei file in cui la Cia inveiva contro il presidente dell’Eni, Enrico Mattei, per quello che stava facendo: il fatto che stesse portando l’Italia ad una sorta d’indipendenza energetica, stava lottando contro le sette sorelle.
Lo stesso Allen Dulles, lo si ritrova anche in degli incontri in Svizzera con Adriano Olivetti, che era stato convocato proprio dal direttore Cia, che addirittura per un periodo fu costretto a diventare un agente della Cia, un agente di Dulles in funzione antifascista.
Perché Olivetti fece questa scelta?

Si era reso conto che gli anglo americani si stavano intestando da soli la liberazione dell’Italia, e che avrebbero quindi imposto agli italiani un armistizio in cui l’Italia cedeva qualsiasi sovranità. Una resa senza alcuna condizione.
Olivetti era però una persona molto scaltra. Decise invece di dare il proprio supporto in funzione antifascista.
Era collegato con diversi gruppi antifascisti sia sul territorio italiano sia all’estero. Andò ad incontrare in Svizzera proprio Allen Dulles, per dire “In Italia ci pensiamo noi. Ci adoperiamo per la caduta del fascismo, ma dopo pretendiamo anche noi un ruolo nei futuri governi.
Non accettiamo che gli angloamericani si intestino in tutto e per tutto la cacciata del fascismo, e che quindi escludano categoricamente chi come me, si sta adoperando per liberare l’Italia”.

Allen Dulles rese Olivetti un agente in quel momento della Cia in funzione antifascista.
Ma sapeva benissimo che il programma che Olivetti aveva fisicamente portato ad Allen Dulles non era un programma che andava nella stessa direzione che volevano gli apparati per americani per l’Italia.

Era un programma all’insegna della comunità, così come si chiamerà il partito politico di Adriano Olivetti.
Era un partito che puntava tutto sulla sovranità dell’Italia, quindi, sicuramente, lasciando l’Italia sul fronte atlantista, sullo scacchiere geopolitico però con una propria sovranità, con una propria voce in capitolo: questo ad Olivetti non glielo permisero.
E infatti, guarda caso, Olivetti morirà proprio durante un viaggio in treno in Svizzera, dove in quel periodo c’erano i servizi americani e Allen Dulles.

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