L’Ucraina getta finalmente la maschera: la scomoda verità sull’attacco al ponte di Crimea che spiazza il mainstream

Diceva il filosofo stoico Lucio Anneo Seneca che la verità, anche se sommersa, viene a galla.
Più precisamente che la verità quanto più la sommerge, tanto più torna prepotentemente a galla.
Ebbene, questo teorema pare valere anche in relazione alla guerra e alle troppe menzogne che sono state fatte finora impunemente circolare a opera della fabbrica sempre operativa della propaganda atlantista. La quale fabbrica senza dignità, seguita ininterrottamente in maniera caricaturale e fumettistica, a dipingere la Russia di Putin come il regno del male, come il nuovo Reich hitleriano che ha preso il sopravvento e rispetto al quale, sa va sans dir, la civiltà del dollaro a stelle e strisce rappresenta per definizione il bene, quasi come se fosse il Lord protettore, la civiltà delle buone maniere, la parte buona della storia che opera acciocché ovunque splenda il sole della ragione e trionfi il bene.

Lungi da cadere nel fanatismo opposto, quello di chi goffamente celebra la Russia di Putin come la nuova Gerusalemme, come la patria del bene, con ciò stesso cadendo nell’errore opposto a quello di cui si diceva poc’anzi.
Bisogna sempre mantenere lo spirito critico, evitando i fanatismi e la partigianeria preventiva.
Ebbene, tra le tante menzogne messe in circolazione dall’industria della propaganda a stelle e strisce, vi era anche quella legata al ponte in Crimea.

Ricorderete senz’altro: ottobre 2022, salta in aria un ponte e subito i propagandisti per professione non hanno alcun dubbio nel additare i russi come colpevoli di quell’attentato che non può non qualificarsi come terroristico. In ciò era per definizione da ravvisarsi la longa manus della perfidia allo stato puro della Russia di Putin.
Così, secondo i monopolisti del discorso.

La Russia di Putin che è stato canaglia, che non manca mai di manifestare la propria crudeltà, ci spiegano a piè sospinto i monopolisti del discorso e gli araldi del pensiero unico geopoliticamente e politicamente corretto.
Peccato che ora la verità sia infine emersa e abbia restituito un quadro diametralmente opposto rispetto a quella finora propagandato dall’ordine del discorso liberale atlantista, quello che giustifica sempre l’imperialismo di Washington con formule neo orwelliane come “missioni di pace”, “bombe umanitarie”, “imperialismo etico”, “embarghi terapeutici” e magari anche “missili democratici”.

Scopriamo infatti in questi giorni che il ponte in Crimea fu fatto saltare terroristicamente dall’Ucraina stessa, dunque dalle guarnigioni del guitto Zelensky, attore Nato con la N maiuscola, squallido fantoccio manovrato da Washington e nemico giurato del proprio popolo e dell’interesse dell’Ucraina. Insomma, le cose stanno ancora una volta in maniera diametralmente opposta rispetto a come vengono raccontate con zelo dai monopolisti del discorso e dagli araldi dell’imperialismo a stelle e strisce.
Il fabula docet è, evidentemente, che ci si può solo in parte fidare dei racconti egemonici orditi dall’ordine del discorso dominante, il cui unico obiettivo non è certo quello di raccontare la verità, ma di giustificare il diagramma dei rapporti di forza a beneficio di Washington e del suo infame imperialismo che tanti lutti continua a infliggere all’umanità tutta.

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