Gli Stati Uniti utilizzarono Olivetti come pedina: era diventato troppo scomodo

Walter Smith, firmatario del trattato di Cassibile, lo troviamo a capo della CIA e successivamente nel consiglio di amministrazione del Comitato americano per la nascita dell’Unione Europea: il comitato diretto da Allen Dulles, successore di Smith a capo della CIA, lo stesso che poi scriverà “questo Mattei dà troppo fastidio“. Dulles incontrerà anche Olivetti in Svizzera, il quale gli dichiarerà la volontà degli italiani di contribuire alla liberazione del paese dal fascismo a fianco degli alleati, la volontà di ottenere una vittoria condivisa con gli anglo americani: a questo punto l’Italia perderà ogni sovranità.

Olivetti fece diversi viaggi in Svizzera, a tal punto da essere considerato un agente della CIA in funzione antifascista.
Olivetti aveva capito che era la CIA a muovere tutte le pedine, aveva capito che gli angloamericani dopo aver liberato l’Italia, si sarebbero sentiti gli unici protagonisti di quella liberazione, quindi avrebbero costretto l’Italia a una resa incondizionata. Invece Olivetti propose di organizzare personalmente dei gruppi antifascisti in Italia, di organizzarli anche all’estero. Dichiarò di avere rapporti con il Vaticano e con la famiglia reale, rivendicava un ruolo nella liberazione in modo da dare voce agli italiani nella formazione del nuovo governo. Ovviamente la CIA non glielo permise.

La CIA si è servita di Olivetti rendendolo addirittura un agente in funzione antifascista, ma quando la liberazione avvenne, Olivetti era diventato troppo scomodo e quindi, guarda caso, morirà proprio in un viaggio in treno verso la Svizzera, che in quel periodo era diventata il quartier generale della CIA e del suo spietato direttore Allen Dulles.

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