Inizia la battaglia contro la Ztl più grande d’Europa ▷ Michetti: “Il piano può essere impugnato”

Continua ad esserci poca chiarezza su quello che saranno le modifiche al testo relativo al divieto di circolazione per le auto più inquinanti all’interno della fascia verde a Roma. Pare che per alcuni tipi di auto l’inizio del divieto slitterà di un anno, ma per altre comunque da novembre verrà imposto lo stop. Un provvedimento che ha sollevato le proteste dei cittadini, considerato che molte sono le auto che sarebbero fermate, e che la fascia verde copre un perimetro enorme. Sul tema Il Professor Enrico Michetti non usa mezzi termini: “La Ztl che stanno introducendo a Roma ha un’estensione grande tre volte Milano, quindi non si consente la circolazione a un determinato tipo di veicolo omologato e venduto, di cui i cittadini dispongono, verso il quale i cittadini per acquistarlo hanno versato una somma di danaro e adesso impropriamente ne vengono espropriati. Ecco, questa operazione non si può fare“.

Va ricordato inoltre come le aree con restrizioni al traffico nascono con precisi scopi che lo stesso Michetti riporta: La Ztl si lega anche a questioni d’inquinamento ambientale, benissimo. Ma le questioni di inquinamento ambientale debbono essere monitorate. E allora le restrizioni, se mai, ci dovranno essere nel momento in cui si superano quei limiti”. Vanno inoltre messe in campo, nel caso in cui si voglia limitare la libertà dei cittadini di attraversare in auto la città, misure compensative, come il potenziamento dei mezzi pubblici.

Sul punto Michetti ha le idee chiare: “A meno che non s’intenda pedonalizzare tutta Roma, vanno adeguati i servizi di trasporto pubblico che sono necessari, perché se tu chiudi la possibilità ai cittadini di poter circolare col veicolo privato dovresti decuplicare i servizi pubblici, e questo non è previsto. E poi dovresti pedonalizzare tutto. Ma questo non è neanche previsto. Anche perché non ce ne sarebbe alcuna ragione. Roma ha un’estensione territoriale enorme, non è neanche paragonabile alle altre città“. Per questi motivi, conclude Michetti, il divieto di circolazione e quindi la norma al momento approvata da Gualtieri e la sua giunta sarebbe: “Un provvedimento scriteriato e un provvedimento che probabilmente favorisce soltanto una categoria di soggetti: quelli che producono e commerciano le macchine”, per questo “è chiaro che nel momento in cui entrasse in vigore il provvedimento, da quel momento è lesivo e quindi è impugnabile. Per cui non è che la vicenda si chiude nel momento in cui entra in vigore la Ztl, nel momento in cui entra in vigore la Ztl, inizia la battaglia.