La morte di Berlusconi e l’eredità controversa: a chi tocca? Via al gioco delle parti

La morte di Berlusconi lascia aperte una serie di questioni politiche ed economiche non di poco conto. Sicuramente una di queste è chi prenderà l’eredità del partito, di quella Forza Italia che dal 1994 non ha mai smesso di presiedere, un partito quindi incentrato tutto sulla sua figura e carisma che adesso si ritrova senza un leader. Le figure note nella politica però sono altre, ad esempio Antonio Tajani, Ministro degli Esteri attualmente in carica è uno dei favoriti. Nella puntata di Punto e Accapo, Francesco Borgonovo ha intervistato lo scrittore Giacomo Gabellini:

Aveva chiaro una cosa, il pragmatismo e gli interessi in gioco. È stato un po’ questo il filo conduttore del suo modo di rapportarsi nei confronti dell’estero. Aveva chiaro che l’Italia rappresenta la seconda manifattura europea e che quindi aveva bisogno di energia a basso costo e non ha esitato a cercarla dove era disponibile il primo canale, cioè la Russia, poi un altro canale importante lo trovò nella Libia. Voglio ricordare che fu criticato aspramente per aver ospitato Gheddafi, ma aveva raggiunto un accordo molto vantaggioso per l’Italia. Delle forze dall’estero hanno scavalcato il suo governo, distrutto il nostro operato in Libia con la guerra e infine l’hanno estromesso attraverso un golpe imposto dai mercati finanziari“.