A San Pietroburgo il primo Davos contro il nuovo ordine mondiale: la dice lunga sull’imperialismo USA

Si è svolto in questi giorni a San Pietroburgo, in Russia, una sorta di forum internazionale che vuole, nelle intenzioni di chi lo ha proposto e attuato, essere il rovesciamento integrale del Forum di Davos, dei padroni capitalistici del mondo, dei global leaders del neoliberismo cosmopolita. Ebbene, questo Forum Internazionale di San Pietroburgo ha, nemmeno troppo obliquamente, la volontà di organizzare diversamente l’economia da una diversa prospettiva rispetto a quella del neoliberismo cosmopolita a trazione atlantista.
La Russia di Putin, anche sotto questo riguardo, prova a farsi interprete di una diversa visione del mondo, di una diversa concezione dell’economia.

Stupisce fino a un certo punto, invero, l’atteggiamento riservato a questo consesso internazionale a opera dei cosiddetti “padroni del discorso”, che si sono orwellianamente ridefiniti già da tempo “i professionisti dell’informazione“.
Questi, quando hanno dato notizia dell’evento, lo hanno fatto con toni volutamente critici e quasi di scherno.
In sostanza non ammettono la possibilità che si dia un’altra organizzazione possibile del mondo sottratta all’ordine mondiale americano centrico. Da questo punto di vista ancora possiamo dire che è emersa in maniera limpida e cristallina la subalternità integrale dell’ordine del capitalismo egemonico, ma poi anche dei giornalisti a suddetto ordine, che non accetta alcuna deviazione di percorso e vuole essere in qualche misura indiscutibile e insindacabile. Stupiscono i titoli di giornale a questo riguardo che sono usciti in questi giorni a questo proposito.

In particolare, Repubblica ha fatto un titolo che effettivamente pare essere il non plus ultra del modo con cui i padroni del discorso, i monopolisti della parola, cercano di stigmatizzare e di ridicolizzare tutto ciò che sia alieno all’ordine americano centrico.
Così titola Repubblica: “Niente leader mondiali alla Davos di San Pietroburgo. Putin isolato“.
In sostanza per la Repubblica i forum dove non ci sono i leader delle grandi potenze imperialistiche del capitale non valgono nulla e si permettono anzi di dire apertamente dalla redazione di Repubblica che Putin è isolato.

Putin, secondo questi autoproclamati professionisti dell’informazione, sarebbe isolato in ragione del fatto che al suo forum non ci sono i già menzionati padroni del mondo del globale capitalismo americano centrico.
Nulla importa ai professionisti dell’informazione che il forum organizzato da Putin a San Pietroburgo voglia essere esattamente come si è presentato, un forum estraneo alla logica americano centrica.
E dunque evidentemente non possono esserci global leaders mondiali.
Il fatto che Putin venga detto “isolato” per il semplice fatto che non si rapporta a suddetti leaders mondiali è evocativo e la dice lunga rispetto al regime di narrativa, oggi egemonico.

La verità è che la Russia sta provando a farsi interprete, come già dicevo, di un diverso ordine del mondo, di un mondo multipolare orientato secondo schemi differenti rispetto a quelli invalsi finora, che prevedono che il mondo intero sia sottomesso all’ordine Washingtoniano.
Ma di questo, ovviamente, presso i professionisti dell’informazione non troverete traccia alcuna.

RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano, con Diego Fusaro