La verità sull’aereo “tacciato” di aver provocato l’alluvione ▷ L’editoriale di Fabio Duranti

Si chiama cloud seeding, non scie chimiche. Si chiama Giro d’Italia, e non ha nulla a che vedere con l’alluvione in Emilia. Così come l’aereo che più volte ha sorvolato quei territori. La differenza non è formale, ma sostanziale. E costa parecchio a chi fa della coscienza critica uno strumento chiave per criticare le tante cose che nella società proprio non vanno. Perché spiegare come mai un aereo addetto alle riprese di una gara ciclistica sorvoli più volte uno stesso punto è un esercizio di stile fin troppo banale (non per certi debunker, a quanto pare). Ma misurare i danni fatti a una comunità pensante, come quella che critica soprusi e conflitti d’interessi, è un bilancio ben più difficile e doloroso da affrontare.

Queste”, per Fabio Duranti, “sono notizie probabilmente alimentate dai poteri di turno, è il famoso dissenso controllato. Parliamo dell’ aereo che avrebbe irrorato con le scie chimiche Cesenatico e Cervia. Hanno pubblicato tutte queste fotografie del tracciato di un aereo che, guarda caso, il giorno prima del grande diluvio, sorvolava le zone poi colpite da piogge copiose. E che ci fa lì un aeroplano che fa i ghirigori?” Semplice, “queste secondo alcuni sono sono le scie che creano le nuvole. E questa scemenza ha girato per qualche giorno e hanno fatto vedere che lo stesso aereo faceva altri ghirigori tutt’intorno e tra Torino e Cuneo. Quindi, secondo loro, aspettiamoci un alluvione anche lì. Mentre nella realtà quello è un aereo che da sempre serve per i ponti radio, soprattutto per le gare ciclistiche“.

Il bilancio per le menti critiche che sconteranno notizie del genere è disastroso: “Il cloud seeding esiste. E’ una pratica molto spesso scorretta di cui si abusa. Tutte quelle persone che hanno insinuato questa roba hanno semplicemente fatto un danno alla collettività. Un danno anche alle persone che si pongono dubbi sul cloud seeding, cioè sull’inseminazione delle nuvole“.