Per la tanto discussa manovra stipendi non ci sarà nessuna penalizzazione per la Juventus.
La società bianconera è stata condannata “solo” ad un’ammenda di 718 mila euro, mentre l’ex presidente Andrea Agnelli non ha accettato il patteggiamento. Per quest’ultimo si terrà dunque un’ulteriore sentenza il 15 giugno, ma almeno per la Juventus, che così ha rinunciato ai ricorsi, anche quello sulle plusvalenze, non ci saranno ulteriori punti di penalizzazione in classifica.
Intanto il Presidente FIGC Gravina si dichiara soddisfatto: “Credo che questo sia il risultato più bello per il calcio italiano: un momento di serenità“. Ultima paura potrebbe forse essere un provvedimento UEFA per l’esclusione della squadra dall’Europa.
In diretta a Radio Radio Lo Sport spiegano la sentenza l’avvocato Roberto Afeltra e l’avvocato Sergio Santoro, ex Presidente del Consiglio di Stato.
“Una legge dello Stato – spiega Santoro – il decreto legge del 2003, attribuisce questa materia alla giurisdizione esclusiva del Giudice Ordinario. Quindi che sia possibile per la giustizia sportiva occuparsene, secondo me è un fuor d’opera. Un accordo parziale c’è stato“.
Per quanto riguarda invece l’ex Presidente bianconero Andrea Agnelli, che non ha accordato il patteggiamento, l’avv. Santoro pensa che “ha fatto bene“. Perché? “Vorrà percorrere tutti i gradi di giudizio, come gli è consentito“.
Ritornando invece anche sull’altro filone, quello dedicato alle plusvalenze per il quale la Juventus ha ricevuto 10 punti di penalizzazione in classifica, l’ex presidente del Cds precisa che “la giurisdizione del Giudice Ordinario e la giustizia sportiva non si possono occupare di rapporti economici tra giocatori e società, in nessun modo. Le contestazioni alla Juventus francamente sono un po’ tirate per per i capelli“.
“La giustizia sportiva dal 2003 – aggiunge Roberto Afeltra – ha impedito la valutazione degli organi sportivi sulle questioni amministrative e hanno cercato di modificarla con l’articolo 31. Ecco perché Agnelli non ha patteggiato: porterà alla Federcalcio lo stesso problema di Giraudo nel 2006. Farà lo stesso percorso giuridico di Giraudo che oggi tiene sotto botta la Federazione con una richiesta di risarcimento di 440 milioni di danni sulla modifica del giudice naturale“.
E la UEFA?
Se per la Giustizia italiana si può dire finalmente conclusa l’intera vicenda Juve, potrebbe non esserlo per la UEFA: andrà tutto nelle mani di Ceferin? “La Juventus se fosse andata a processo anche per gli stipendi – sottolinea Stefano Agresti – avrebbe rischiato di rimanere fuori dalle coppe in questa stagione. E a quel punto un’eventuale condanna da parte della Uefa sarebbe diventata efficace nella prima stagione in cui la Juventus si sarebbe qualificata per le coppe.
E quindi poteva essere la prossima, poteva essere tra 2 anni, non lo sappiamo.
Invece rimanendo comunque in coppa, e con il patteggiamento di oggi è sicuro che la Juventus ci rimane, anche se dovesse arrivare la squalifica della Uefa per un anno, la Juventus la sconterebbe subito.
Ecco quindi il grande vantaggio che ha la Juve da questo patteggiamento è il fatto che può scontare subito l’eventuale squalifica“.