C’è un modo per ribaltare questa guerra tra poveri (alimentata), ed è sotto i nostri occhi

Mettendo le mie inchieste – ne ho pubblicate sette diverse – una vicino l’altra ho provato a chiedermi: “Che cosa hanno in comune?“.
Avevano una sola costante che era quella dell’utilizzo della paura.
Tutto ha funzionato puntando su un popolo impaurito, su un popolo spaventato.
Senza la paura non avrebbero potuto effettuare il cambio di governo, non avrebbero potuto spazzare via una classe politica, non avrebbero potuto imporre le misure di austerity, non avrebbero potuto imporre le misure anti Covid, non avrebbero potuto trascinare il Paese in una guerra che non è la nostra. Non avrebbero potuto fare nulla. Quella è la costante.
Quindi qual è il nostro principale nemico?
È la paura, perché il loro principale obiettivo è quello di spaventare gli italiani.
Però la paura come la abbatti? Soltanto in due modi.

Cos’è che ci spaventa? Una cosa che non conosciamo e una cosa che affrontiamo da subito.
Queste sono le due cose che ci spaventano di più. Se entri in una stanza con la luce accesa, non hai paura perché vedi e sei consapevole di quello che accade. Se tu mi fai rientrare dopo da solo, con la luce spenta, io avverto paura, perché non so quello che accade intorno a me.
Quindi noi dobbiamo cominciare ad “accendere la luce” nelle stanze degli italiani. Permettetemi questa metafora.
Per farlo dobbiamo illuminare quelle che sono le zone d’ombra. Dobbiamo fargli capire quello che sta succedendo.
Qualcuno dice: “Ma noi che possiamo fare in confronto a questi poteri?”, capire quello che c’è intorno a te.
Perché questo ti fa essere meno spaventato. E poi dobbiamo far capire agli italiani che non stanno agendo da soli.

Dobbiamo creare delle comunità sempre più grandi, perché così tu sai di avere le spalle coperte, tu sai che questa battaglia – che sia contro lo spread, il Covid, il cartello finanziario – non la stai combattendo da solo, non sei l’unico che ha capito che quasi hai paura di aver capito. A volte si dice: “Era meglio quando non sapevo“. Quando invece tu sai che la tua consapevolezza è condivisa con altri, allora diventa la tua forza. E se tu allora gli togli la paura, se gli togli l’arma principale nelle loro mani, gli hai tolto la loro terapia: la terapia dello shock. Così non possono realizzare più nulla, perché a quel punto lo scontro non diventa più come oggi.
Oggi c’è uno scontro orizzontale: popolo contro popolo.
Ti fanno spaventare e allora il tuo pericolo è quello che non si mette la mascherina.

E’ quello chi usa l’auto blu, perché sta spendendo soldi.
E’ sempre popolo contro popolo. E’ una falsa equazione. Hanno portato la guerra sul piano orizzontale.
Abbiamo vissuto col Covid un periodo in cui litigavamo in famiglia, a scuola dei nostri figli, con la vicina di casa.
Non avevamo capito, e così è sempre stato.
Noi dobbiamo invertire di nuovo l’asse. E per invertire l’asse tu devi far capire agli italiani cosa sta succedendo, gli devi far sentire le spalle coperte: in questo modo non hanno paura e sanno che lo scontro è verticale.
Allora lì diventa l’élite contro il popolo.

Quando lo scontro è stato verticale, ed è quello che succede nelle dittature palesi, queste sono sempre crollate.
E’ crollato il fascismo, il nazismo, Videla in Argentina, le dittature in Brasile: sono sempre crollate, perché c’è la pressione che arriva dal popolo di sotto, il quale sa che sta subendo dei soprusi. Lo sa.
Per quanto riguarda invece noi, ci hanno reso sul piano orizzontale, non ci hanno fatto capire nulla.
Noi pensiamo di essere una democrazia.
Allora “illuminiamo “le stanze italiane.


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