Venti milioni di italiani non possono avere crediti, alle banche ora conviene bloccare i prestiti

Voglio affrontare una nuova battaglia, mi riferisco al tema delle segnalazioni bancarie ai danni dei cittadini, come cattivi pagatori e della conseguente necessità di ricevere una riabilitazione creditizia. Si tratta di qualcosa che compromette la serenità economica, e non solo, di milioni di persone. E compromette quindi anche l’andamento economico del Paese. Pensate che sono quasi 20 milioni gli italiani ad essere considerati cattivi pagatori. Quindi vuol dire non più bancabili, persone che non avranno più accesso al credito né per le grandi spese, come potrebbe essere un mutuo per una casa, né per le spese minori, come può essere l’apparecchio dentale per la propria figlia o un telefono cellulare. Basta una segnalazione per qualche #rata non pagata ad opera di queste società private, che non entrano neanche nel merito del mancato #pagamento. Tanto quella segnalazione la venderanno alle banche e la banca ne approfitterà per negare il credito.

Sembra un paradosso. Invece ho capito che le banche hanno tutto l’interesse a negare il credito. Hanno interesse affinché sempre meno persone siano bancabili da quando è stata tolta, ahimè, alcuni anni fa, la divisione tra banche commerciali e banche d’affari, che imponeva alle banche di fare una scelta, se operare prestando soldi ai cittadini o se operare con le speculazioni finanziarie. Oggi invece, le banche possono fare entrambe le cose. Non sono più chiamate ad una scelta, ma ovviamente trovano molto più conveniente per loro speculare sui mercati piuttosto che prestare soldi all’economia reale, soprattutto se quei soldi poi devono essere prestati a persone che in qualche modo potrebbero avere difficoltà a restituirli.

Quindi che cosa avviene, che fanno di tutto per evitare che la gente possa avere accesso al #credito. E quale metodo migliore di un cartellino rosso a tempo indeterminato? Quindi questo è un problema, quello delle segnalazioni bancarie di cui soffrono un terzo degli italiani. Queste cose vanno denunciate, queste cose vanno combattute perché stanno paralizzando, stanno mettendo a disagio milioni d’italiani a cui è impedito l’accesso al credito. Quindi è impedita loro anche una vita dignitosa.