Il problema non sono le tasse: la preoccupante nota di Banca d’Italia sbugiarda i teorici del debito pubblico

Il debito pubblico continua a salire.
Questo in Italia ha visto un aumento di 21 miliardi rispetto al mese precedente, toccando quota 2772 miliardi.
Banca d’Italia, nella nota finanza pubblica Fabbisogno e debito, spiega che l’incremento è dovuto al fabbisogno, 12,9 miliardi, e alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro: 8,6 miliardi a 43,3.
Inoltre ha contribuito l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione ed al rimborso della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione ed alla variazione dei tassi di cambio. “A febbraio” – continua l’analisi di Banca d’Italia – “le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 34,9 miliardi, in diminuzione del 3%“.
Quindi le entrate tributarie scendono e il fabbisogno aumenta.

Il problema del bilancio dello Stato italiano è che aumentano i fabbisogni e si riducono le entrate tributarie in diminuzione del 3%, rispetto allo stesso mese dell’anno prima, cioè allo stesso mese del 2022.
Nel primo bimestre dell’anno, le entrate tributarie sono state 79,1 miliardi, in aumento del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Vuol dire che, comunque, continuiamo ad aumentare la pressione fiscale.
In occasione della notifica dei dati di finanza pubblica trasmessa dalla Commissione europea del 31 marzo, sono stati inoltre rivisti i dati relativi agli anni precedenti. E rispetto ai dati diffusi lo scorso 15 maggio, il debito è stato rivisto al rialzo.

Le revisioni riflettono, oltre all’ordinario aggiornamento delle fonti, anche dei dati statistici dell’Eurostat.
Insomma, cosa ci racconta tutta questa noiosissima storia che avrà fatto dormire l’ascoltatore?

Ci riflette un Paese ormai bloccato, ingessato dalle regole che si è scelto: il debito continua ad aumentare per ragioni di matematica finanziaria, cioè per tassi di interesse che noi dobbiamo pagare nei confronti di banche speculative estere, di un sistema di indebitamento che abbiamo creato. Paghiamo nei confronti dell’aver perso la sovranità monetaria, e soprattutto il fatto che noi ci siamo legati le mani.
Il cinque di maggio esce un mio nuovo libro dal titolo “Perché l’amore sconfiggerà i mercati“.
Lo trovate già in prevendita sulle edizioni “Il Punto d’Incontro”. Ecco, io penso che quella sia la soluzione.

La soluzione è andare verso l’economia umanistica, perché la finanza ci porterà continuamente ad aumentare il debito pubblico.
Perché è il suo interesse che succeda così.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi