La dura lezione di Meluzzi a Schlein e Meloni ▷ “Un orribile dualismo incompiuto”

II titolo di #Repubblica relativo alla tragedia dei migranti a Crotone scatena la reazione di Fabio Duranti in diretta a “Un Giorno Speciale”: “Una cosa di cui l’Ordine dei giornalisti, piuttosto che una politica ancora seria, se ne deve occupare, nessuno ha voluto salvarli… La foto delle bare, come se ci fosse qualcuno che ha la responsabilità di questa disgrazia. E soprattutto tu non solo hai scritto questa cosa che è uno sciacallaggio, ma è anche una vigliaccheria. Hai accusato di omicidio volontario, qualcuno che però non citi, non ne fa il nome. Quindi sei un vigliacco e sei uno sciacallo e l’Ordine dei giornalisti deve intervenire, perché se nessuno ha voluto salvare gli uomini, le donne, i bambini, che stavano morendo, significa che c’è stato un gesto volontario. Allora facciamo nomi e cognomi e prendetevi le responsabilità delle puttanate che scrivete su questi giornali, istigatori di odio, in questo caso. Perché è è una cosa… Non ce la faccio più a vivere in un Paese dove ci si odia gli uni con gli altri. Perché questo modo di fare uno pseudo giornalismo ci porta proprio ad odiarci gli uni con gli altri. Siamo partiti coi vaccini, siamo andati avanti con tutte le altre storie e le limitazioni, i licenziamenti, e continuiamo adesso qui”.

Il commento di Alessandro Meluzzi allarga la visione del tema e ci riporta anche alla dimensione dell’attuale politica italiana e al dualismo Meloni-Schlein: “Io non me la sento di chiedere nulla all’Ordine dei giornalisti, anche perché penso che l’Ordine dei giornalisti non dovrebbe esistere. Affronterei la questione che sta dietro questo titolo, che sta dietro all’elezione della Schlein questa #aschenazita svizzero americana, figlia di un politologo del mondo Dem. Quello che è importante da capire è che semplicemente l’Agenda che ci è stata preparata va avanti e quello è il contenuto fondamentale di questa Agenda e che si deve ricondurre anche la politica europea, la politica italiana ad una dimensione che nel mondo anglosassone, nel mondo americano, si è affermata da molto tempo. L’idea che le uniche contrapposizioni ammesse, anche quando sono estremamente radicalizzate, anche quando sono astrattamente cariche di simboli, anche quando apparentemente evocano odio, come Trump contro Biden, nascondono semplicemente una questione: nessuna delle due parti, che siano i Democratici o siano i Repubblicani, deve occuparsi delle cose veramente serie. Perché le cose veramente serie sono già decise a priori da una cabina di regia che governa preliminarmente gli uni e gli altri.

Tra un Bush repubblicano e un Clinton democratico non c’è nessuna differenza, tra un Boris Johnson e un Laburista non c’è nessuna differenza perché chi governa le cose veramente decisive governa da una stessa cabina di regia gli uni e gli altri, e questo ormai si sta affermando che in Italia. Quando tu vedi la Schlein che si mette alla testa dei giovani antifascisti di Firenze e quando senti Giorgia Meloni che gli fa i complimenti e gli dice ‘spero che avremo delle contrapposizioni nette’ entrambe sanno bene che sulle questioni decisive come la pace, la guerra, la dittatura nazisanitaria lo strapotere dell’Oms, la green economy, il controllo bancario, non c’è nessuna differenza. Quindi a loro rimane la possibilità di discutere se si devono salvare 4 poveri migranti o no, se si deve essere LGBTQ+ se si deve fare qualche manifestazione antifascista in più o in meno, ma nessuno può occuparsi dei veri grandi problemi politici, economici, antropologici che stanno alla banche dovrebbero essere la base della politica.”