L’Italia scende in piazza contro la guerra: vergognose le domande dei giornalisti a Piazza Duomo

Finalmente anche in Italia tornano le manifestazioni partecipatissime contro la sciagurata guerra in Ucraina. È accaduto in particolare a Milano, nella giornata di sabato 25 marzo 2023, ove si sono dati convegno nella prestigiosa e splendida Piazza del Duomo. Moltissimi cittadini e moltissime cittadine, volevano manifestare insieme il loro aperto e conclamato dissenso contro le politiche imperialistiche della NATO e contro l’inaccettabile sostegno che l’Italia sta dando contro la volontà del suo popolo, all’Ucraina del guitto Zelenski, attore nato con la N maiuscola, prodotto in vitro da Washington, se non da Hollywood. Sappiamo del resto quali sono le politiche imperialistiche della NATO e sono state ben evidenziate anche da coloro i quali sono intervenuti sabato a Milano. Notevoli, sotto questo riguardo, gli interventi di Paolo Becchi e di Nicola Vedovino di Ancora Italia. Hanno manifestato bene il punto fondamentale, ossia quello per cui l’imperialismo della NATO sta dagli anni 90 accerchiando la Russia con un obiettivo molto preciso, far passare sotto le insegne della sfera americana, le aree dell’ex Unione Sovietica e in ultima istanza produrre un regime-change a Mosca, acciocché Vladimir Putin, reo di non piegarsi alla civiltà del dollaro, venga sostituito con un fantoccio, modalità Navalny, il guitto equivalente di Zelenski in Russia. Ebbene un buon segnale quello di Milano, ove più di 3000 persone, secondo quanto spiegato dagli organizzatori, si sono trovate per dire di no alla guerra imperialistica in Ucraina.

Da notare anche il fatto che alcuni giornalisti presenti, afferenti ai più venduti quotidiani italiani, hanno domandato ai presenti quanto segue: “Dunque, voi siete qui a manifestare la volontà che l’Ucraina venga annientata dalla Russia?“.
Ecco, la mistificazione ha raggiunto livelli impensati e inconfessabili. La giusta domanda sarebbe stata: per quali motivi voi siete qui a manifestare? Perché manifestate per la pace? E invece no. Non è ammessa l’idea stessa della pace. Si parte dal presupposto che la vera pace si debba raggiungere con le armi. E anche in ciò Orwell pare davvero essere attuato nell’odierno ordine dominante. Si parte dal presupposto che chi non appoggia l’imperialistica guerra della Nato sia necessariamente a favore della Russia, della guerra e magari dell’attacco ai danni dell’Ucraina. Non viene contemplata, invece, la possibilità fondamentale, che è quella per la quale manifestavano a Milano i cittadini e le cittadine che si sono riuniti, ossia l’idea di un’Italia neutrale, rispettosa della propria Costituzione, contraria alla guerra in ogni sua espressione. Perché questo è il punto fondamentale, non si tratta di essere schierati con una parte o con un’altra nel conflitto. Si tratta di ripudiare il conflitto in quanto tale, chiedendo, come da Costituzione, il non intervento dell’Italia, cosa che viene disattesa con l’invio di armi e magari presto anche di uomini al fronte. Si tratta più che mai di prendere le distanze da ogni conflitto e in questo caso di opporsi apertamente al conflitto imperialistico condotto dalla Nato per il tramite del guitto Zelenski in Ucraina.