Carne sintetica: “C’è rischio cancerogeno” ▷ L’allarme del Pres. Coldiretti: “Business per Gates & co”

Ricordate la dottoressa Viola? Esattamente, l’immunologa che non molto tempo addietro dichiarò: “Il vino fa male, chi beve ha il cervello più piccolo“. Bene, è tornata alla riscossa proprio in questo periodo, e con l’argomento più dibattuto degli ultimi giorni: la carne sintetica.

Ha vantaggi enormi” – ha dichiarato recentemente a La Stampa.
Gli allevamenti di animali a scopo alimentare hanno una serie di problemi che non si possono nascondere sotto il tappeto con un colpo di scopa. Le opzioni per il futuro sostenibile sono quindi assolutamente dovute: o rinunciare al consumo di carne o trovare nuovi modi di produrla. Offrire all’umanità nuove strategie per alimentarsi“. Una presa di posizione forte e, in realtà, abbastanza prevedibile per quanto riguarda la produzione della “carne senza carne” e “senza antibiotici”.
Ma sarà vero? In diretta a Punto & Accapo, Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, ha intervistato il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

Il mito dei business

L’Italia si taglia le ali da sola – ha ribadito la dottoressa Viola – da qui potrebbe partire un business, e invece le aziende italiane rimangono indietro“. A Borgonovo risulta invece che in realtà “di aziende italiane che lavorano su questo tipo di carne ce ne sia soltanto una. E forse il nostro business tutelare è un altro“.
Prandini conferma: “C’è solo una startup che, se non ricordo male, dovrebbe essere in Trentino.
Mentre invece c’è una situazione ovviamente di grandi player a livello mondiale: parliamo in modo particolare di dieci persone nel mondo che detengono oggi tutto il sistema della possibile produzione e commercializzazione dei cibi sintetici.

Di fronte a tutto questo, noi abbiamo una deriva“.

È quella della concentrazione della ricchezza nelle mani di poche persone.-
Chi guida, diciamo così, questa accordata, è Bill Gates. Dopo che questi detengono già oggi il controllo delle piattaforme social ed il controllo delle maggiori Big Pharma a livello mondiale, se arrivassero davvero ad avere una dieta omologata, che è quello al quale loro puntano, e lo dicono apertamente, – quindi cancellando la dieta mediterranea, cancellando la distintività dei prodotti agroalimentari (l’Italia è quella che ne ha di più al mondo) – arriverebbero ad avere anche il controllo del cibo.

È una questione anche geopolitica: ma a lei sembra normale che Bill Gates possa essere il secondo contribuente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in termini di risorse economiche, quando è lo stesso che è direttamente interessato, con le sue attività, ad avere le autorizzazioni ai processi produttivi, quindi il controllore al controllato“.

Il falso tema della sostenibilità: i veri dati sulle emissioni

La modalità di azione principale di chi appoggia l’espandersi della produzione di carne sintetica è: andare contro le emissioni e i danni che le industrie della carne e gli allevamenti produrrebbero.
Il Presidente della Coldiretti non è d’accordo: “Si tratta di un cibo che viene raccontato ‘essere più sostenibile’ ma la verità è un’altra“.

Le emissioni che comunque vengono rilasciate dagli allevamenti riguardano l’ammoniaca, che rimane in atmosfera per non più di 10 anni. Le emissioni che vengono prodotte da un bioreattore, che serve per la produzione di cibo sintetico, è anidride carbonica e rimane in atmosfera per millenni. Le percentuali di emissione sono quindi molto più alte quelle del bioreattore, sulla stessa quantità di prodotto rispetto, a quelle di un allevamento. Quindi anche il tema della sostenibilità è un falso tema.
L’acqua che viene utilizzata dal bioreattore è proporzionale a quella di un allevamento, quindi non abbiamo nessun tipo di risparmio
“.

E sul fatto che questa carne sarebbe “salutare e sicura”?

Di coltivato non c’è nulla: con l’agricoltura non c’entra assolutamente niente.
Quando parliamo di cellule staminali, nella maggior parte dei casi, parliamo di un processo.
Le cellule staminali si asportano dalla ricerca più avanzata. Uno oggi dice dal muscolo, ma, in tanti casi, dai feti dei vitellini che sono ancora nel grembo delle mucche o delle vacche, in termini più appropriati.

Dopodiché li portano in questo bioreattore, li ‘alimentano’ con prodotti artificiali, e li moltiplicano“.

Le cellule staminali – lo dice Coldiretti e lo iniziano a dire alcuni medici – non sono stabili, quindi creano un rischio anche di possibili situazioni di carattere cancerogeno nel momento in cui questo alimento dovesse essere consumato in modo continuativo.
Tutto viene realizzato in una struttura che è un qualcosa che fa moltiplicare velocemente le cellule con tutti quelli che sono i rischi che ne derivano: si tratta del cosiddetto bioreattore. Parliamo di stabilimenti di grandissime dimensioni particolarmente impattanti e quando qualcuno dice ‘un’opportunità’, non perdiamo nessuna opportunità, perché in Italia non verranno mai a realizzarlo: i costi energetici nel nostro paese sono più alti rispetto a quelli di altri paesi
“.