C’è un articolo su Il Foglio di qualche giorno addietro che riporta le parole del cardinal Sarah in relazione all’uscita del suo nuovo libro che si intitola: “Catechismo della vita spirituale“, edito da Cantagalli. Il cardinal Sarah, come sapete, fu ed è tuttora uno dei più fedeli alleati e seguaci di Joseph Ratzinger e della sua battaglia contro la dittatura del relativismo, celeberrima formula con la quale Ratzinger alludeva a un tempo, il nostro, liquido nichilista, in cui l’io e le sue insaziabili voglie si ergono a unico parametro di riferimento. Ebbene, il cardinal Sarah continua nella strenua lotta che fu di Ratzinger contro le potenze infere della globalizzazione neoliberale, relativista e nichilista. E così titola il Foglio: “La Chiesa non ha più l’audacia di sfidare il relativismo dominante“. “Il cattolicesimo“, scrive il Foglio dopo aver riportato questa citazione di Sarah, “è parzialmente responsabile della sua marginalizzazione sulle questioni che costituiscono il cuore della sua missione. È calato un silenzio quasi totale. Il nuovo libro del cardinale Robert Sarah“. Ecco, sembra davvero di avvertire nelle parole del cardinale Sarah la eco del magistero di Joseph Ratzinger, il quale disse più volte che ormai i cristiani erano all’opposizione rispetto a un mondo che non voleva più il cristianesimo. I cristiani dovevano oggi, diceva Ratzinger, essere anticonformisti, avere il coraggio di opporsi a un mondo che non voleva più il cristianesimo e la Parola di Dio. Avere quindi il coraggio di riscoprire la forza del dire no a un mondo totalmente in balia del nichilismo e della dittatura del relativismo. Ecco allora che il cardinale Sarah, riprendendo quella lotta, rivela che esiste un piccolo resto, come lo chiamava lo stesso Ratzinger, una piccola chiesa, un piccolo gregge che, volendo piacere a Dio più che al mondo, entra in conflitto con un mondo che non vuole più saperne del cristianesimo e dell’idea stessa di verità.

Sotto questo riguardo, la più geniale definizione dell’ateismo si trova nello Hegel che dice essere l’ateismo la perdita di interesse per la questione della verità. Ecco, il tempo del nichilismo e della sua dittatura si caratterizza giustappunto per essere il tempo della perdita di interesse per la verità. E per la verità provò a battersi Joseph Ratzinger in chiave religiosa. La religione, dice Hegel, e una delle forme con cui si addiviene alla verità. La filosofia e l’arte sono altre due figure fondamentali del pervenire alla verità. Ebbene, questa è la Chiesa resistente, il piccolo resto che lotta contro la dittatura del relativismo e le sue potenze infere. Il cardinal Sarah punta il dito contro invece una Chiesa che sembra marginalizzare da sé ed essere accondiscendente rispetto a un mondo tecno amorfo che non la vuole più. Ecco allora che il cardinal Sarah sembra evocare tra le righe la lotta durissima tra due chiese una Chiesa che per piacere a Dio, entra in conflitto con un mondo che non vuole più Dio, la Chiesa di Ratzinger e un’altra Chiesa, la neochiesa Woodstockiana e liquida di Bergoglio che sceglie invece di piacere al mondo e riduce il cristianesimo né più e né meno che a fede low cost, a fede smart per consumatori sazi e felici, di fatto precipitando il cristianesimo nell’abisso della civiltà del nulla. Ecco allora che questo libro del cardinal Sarah mi pare davvero degno di essere letto, dacché tra le righe mostra come sia in atto una guerra fortissima, tra la Chiesa resistente, quella di Ratzinger del piccolo resto. E invece, dall’altra parte la neochiesa liquida, relativistica di Bergoglio.

Radioattività con Diego Fusaro Lampi del pensiero quotidiano