Tecnologie sempre più avanzate ed invadenti sono ormai parte della nostra quotidianità. Un tema che il Prof Frajese ha affrontato durante “Un Giorno Speciale” riportando una preoccupante novità: “Ho visto un video che vi invito ad andare a guardare che si chiama ‘Davos M23 Really for brain Transparency?’ Del World Economic Forum, uno di questi incontri che hanno fatto a Davòs l’ultima l’ultima volta. Dà veramente uno squarcio del futuro che questi psicopatici immaginano. Che cosa si vede? La battaglia per il per il cervello. Questa tecnologia è già presente in questo momento e verrà tirata fuori quest’anno stesso. Ci sono praticamente delle cose che metti sull’orecchio che, in qualche maniera, come sensori registrano quelle che sono le tue onde cerebrali.
Fajese continua descrivendo nella pratica come dovrebbero funzionare questi apparecchi: “L’idea che loro hanno e che hanno già fatto i test su Amazon e su una serie di altri grossi colossi è che i dipendenti debbano indossare questi questi trasduttori del segnale che questo qui contemporaneamente mandi allo schermo del computer e alla persona che sta controllando l’attività cerebrale di tutti i dipendenti. Perché se noi ci distraiamo da quello che stiamo facendo, per esempio, abbiamo un pensiero riguardo un possibile flirt romantico con un collega, il cambiamento delle nostre onde cerebrali viene identificato dalla macchina che manda un segnale di attenzione a quelli che stanno lì a controllare a che cosa stai pensando mentre stai lavorando. E quindi è in pratica una sorveglianza, come diceva quel demente di Harari, che è sotto la pelle praticamente in continuazione“.
La situazione è peggiore di quanto si potesse immaginare secondo Frajese: “Vorrebbero entrare nei nostri pensieri mentre sei al lavoro, per capire se sei concentrato su quello che stai facendo. Se per caso ti divaghi in qualche maniera. Non posso che essere grato a questi psicopatici perché in qualche maniera ci rendono noti quali sono i loro piani e la visione che hanno del mondo. Insomma un mondo completamente distopico che questi disgraziati comunque provano davvero a far realizzare.
Puntualizza Duranti: “Questo è il punto fondamentale dove ci vogliono portare e credo che tutto quello che sta accadendo, Sanremo compreso, fa parte del gioco, cioè far diventare tutto non più un qualcosa sul quale emozionarci realmente, ma semplicemente uno spettacolo banale, distopico, veramente chiaro, che fa parte della inaridimento della nostra anima, che è parte del programma dell’Agenda 2030“.