Le normative a livello europeo che potrebbero modificare il mondo dell’edilizia nel vecchio continente riportano l’attenzione sul superbonus 110% per l’edilizia. Si stanno infatti studiando leggi per l’efficientamento energetico delle abitazioni che potrebbero svalutare di molto gran parte dei beni immobili italiani. Sul tema a Lavori in Corso hanno dibattuto Alessandro Malapelle, membro del centro studi CANDE, l’europarlamentare Dino Giarrusso e Martina Nardi, ex presidente commissione attività produttive commercio e turismo.

Il punto sulle politiche per l’edilizia in Europa che sta dibattendo il Parlamento Europeo è stato fato da Giarrusso, in collegamento proprio dalla capitale belga: “Da Bruxelles ho difeso in tutti i modi sia la legge del Superbonus, che ritengo buona, ma è stato uno dei rarissimi casi in cui la Von der Leyen ha elogiato l’Italia. Questo non capita quasi mai, in genere siamo noi a chiedere all’Europa, mentre in questo caso è stata l’Europa a chiedere agli altri di imitare l’Italia. Ora l’Europa dice che gli edifici pubblici devono rispettare un criterio di efficienza energetica. Si potrebbe arrivare a una svalutazione enorme se non si rispettano questi parametri, fino ad arrivare al divieto di vendere e affittare gli immobili.”

Alessandro Malapelle, membro del centro studi CANDE invece punta il dito soprattutto sulla gestione del bonus in Italia e sul mancato rinnovo di quest’ultimo: “Siamo rimasti colpiti dal fatto che si siano disattese le dichiarazioni che sono state espresse durante la campagna elettorale da tutti i partiti, dove affermavano che tra le priorità del governo vi fosse lo sblocco della cessione dei crediti e la promessa di rendere più fluido quanto perorato dal governo Draghi. L’ex premier ha parlato di truffe e frodi tra i motivi del blocco del superbonus, ma i dati reali forniti dall’ Agenzia delle Entrate presentano analisi su truffe sul superbonus che sono risultate minimali e fisiologiche. Altra scusa usata da Draghi è stata quella di dire che era triplicato il costo delle opere, quando tempo prima diceva che erano triplicati per aumento di energia e materie prime“.

I principali media dell’informazione in merito a quello che è il piano per la transizioni ecologica diffondono allarmismo e criticità, noi invece al posto di ostilità vorremmo porre l’attenzione sulle opportunità“.