Il discorso di fine anno di Mattarella come al solito ha fatto parlare e discutere. Il Corriere della Sera lo esamina punto per punto titolando “Fisco e riforme il richiamo di Mattarella, il messaggio del colle. La strategia di Giorgia Meloni“. Il Presidente della Repubblica ha ribadito che il governo è perfettamente legittimato e ha elogiato i lati positivi di avere una donna come Presidente del Consiglio, un gesto di apertura. Non è vero quindi che Mattarella ha attaccato il Governo, anzi forse è il contrario. All’interno del suo discorso il Presidente ha ribadito per certi aspetti il “pensiero prevalente” e sul fisco e la gestione della tasse ha dichiarato, come riporta il Corriere, che “La Repubblica è di chi paga le imposte“.

La Repubblica è di tutti quelli che ne fanno parte, bisogna pagare le imposte ma bisognerebbe anche ricordare che le imposte sono più alte nel nostro Paese rispetto che in altri. L’idea dell’evasione fiscale era già tornata in pandemia, quando si diceva che coi non si vaccina è come gli evasori fiscali, richiamando l’idea di controllo sociale. Siamo tenuti tutti a pagare le tasse, il vero problema sono i grandi evasori, lì c’è più reticenza, soprattutto per i grandi player del digitale. A proposito di pensiero dominante, il Presidente Mattarella è tornato sulla guerra e le colpe della Russia ma anche sulla questione ambientale. La parte che mi è piaciuta meno. Quando si ripetono questi dogmi della transizione energetica e la trasformazione digitale che ci semplifica la vita, io resto perplesso.

Nei prossimi giorni ci saranno i funerali di Benedetto XVI. Si prevedono decine di migliaia di persone a Roma che amavano e seguivano il Papa emerito. Come tutti i grandi pensatori era divisivo, perché le grandi idee dividono. Benedetto XVI è stato precursore dei nostri tempi. Benedetto è stato il Papa della ragione, e in questa sua attenzione alla ragione ha avuto grande interesse nel rapporto tra scienza e fede. Anche per chi non crede può essere utile conoscere il suo pensiero, per avere un rapporto diverso con la scienza. Sapere che la scienza ha dei limiti che non è giuso siano superati, e il messaggio del Papa emerito, che io ho molto semplificato, è quello di dare grande importanza alla ragione, anche quando si è fedeli, riconoscendone però nello stesso tempo i limiti. Limiti che in questi due anni non abbiamo colto, vivendo la scienza come un nuovo culto.

Quando si ascolta il messaggio del Presidente Mattarella e alcune frasi fatte mi sembra tirino fuori questo rapporto con la scienza. La transizione digitale non ci ha semplificato la vita, anzi sta creando disastri collaterali e molti problemi soprattutto ai ragazzini. È come se avessimo sostituito il cristianesimo con una lunga serie altri culti, il culto sanitario durante la pandemia e adesso il culto ambientale. Fino ad ora la transizione ecologica ha portato bene a chi voleva farci cambiare stile di vita e comprare il gas da altre parti rispetto alla Russia.