Prevenzione è una parola molto importante, e dovrebbe esserlo nella quotidianità di tutti. Questo il messaggio alla base delle parole del Direttore Ilario Di Giovambattista che ha voluto condividere una esperienza cruciale vissuta negli ultimi giorni riguardante la sua salute. In collegamento in diretta su Radio Radio sono intervenuti anche i due medici che si sono presi cura della salute del suo cuore, la dottoressa Sonia D’Agostino e il Professor Cosimo Comito ai quali Di Giovambattista ha rivolto i suoi ringraziamenti: “Quando scopri queste cose e pensi che eri a contatto con l’aldilà… Queste persone mi hanno salvato, posso esprimere solo la grande voglia di ricordare l’importanza della prevenzione. Io ho due persone che ora sono ancora più importanti nella mia vita

Perché come sottolinea Sonia D’Agostino, direttore Generale delle cliniche Mater Dei e Paideia, potrebbero esserci problemi alla salute anche quando molti esami sono nella norma: “La vera prevenzione, ne parliamo quasi tutte le settimane, si fa anche così. Con esami nella norma e una tac cuore dove invece vengono riscontrati problemi. Aggiunge il professor Comito a questo riguardo: “Essere toccati al cuore è qualcosa che ti devasta, soprattutto quando arriva all’improvviso. Molto spesso può capitare che molti pazienti non hanno un problema grave, anzi la maggior parte dei pazienti che vediamo oggi hanno un po’ di tutto, un po’ di pressione alta, un po’ di glicemia alta, qualche kg in più, ma in maniera lieve, quindi non hanno l’impulso di andare da un medico“.

Secondo il professor Comito vanno fatti però esami più approfonditi, soprattutto se si hanno fattori di rischio, infatti “prove da sforzo, ecografie e altri esami possono risultare negativi, ma se il paziente ha più di un fattore di rischio, resta un soggetto a rischio. Per questo, nel caso specifico abbiamo fatto una Tac delle coronarie. Noi abbiamo macchine a bassissime radiazioni, l’esame dura tre minuti, ti disegna le coronarie per dirti dove sono le ostruzioni. E dove ci sono ostruzioni importanti vuol dire che c’è rischio di infarto. Se c’è una ostruzione, come una placca morbida, noi la schiacciamo e distribuiamo su tutta la parete del vaso. Per evitare che si rigonfi, si posiziona sull’ex placca uno stent, una specie di molla, in modo che il sangue passa dentro la molla, per cui il paziente esce dall’emodinamica completamente guarito. Il giorno dopo torna sano, con una sola notte di ricovero“.

Le conseguenze di un mancato intervento di questo tipo possono portare a conseguenze molto gravi, da qui la domanda del Direttore Di Giovambattista “Sinceramente cosa rischiavo se non mi fossi accorto di questo“? La risposta del dottor Comito fa capire quanto sia decisivo in certi casi avere una diagnosi precoce: “Quando abbiamo visto i risultati della tac, abbiamo capito che una ostruzione totale avrebbe potuto determinare un infarto devastante, con pericolo di vita“.

Da qui l’appello finale di Ilario Di Giovambattista: “Fatevi fare la tac cuore, vi prego, salva la vita. Come dice il prof Comito ho le coronarie come un ventenne, ma non sapevo di avere questa ostruzione, molti di noi convivono senza saperlo con lo stesso pericolo“.