«Egregio Signor Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (“Scrittura integrativa”)».

La carta Ronaldo, il “documento che non dovrebbe esistere”, è stato reso pubblico dal Corriere della Sera. Firmato dal solo Fabio Paratici, come suggerito dalle indiscrezioni di Report, il documento, sotto forma di scrittura privata, garantirebbe all’asso portoghese una parte di soldi che la Juventus gli dovrebbe ancora corrispondere. Il documento, “con i relativi allegati, non è mai stato depositato in Lega e fa riferimento a un debito residuo che la società aveva maturato con il portoghese prima del suo trasferimento al Manchester: una parte sarebbe stata pagata, resterebbero ancora 19,6 milioni“, riporta sempre il CorSera.

Secondo i Pm, è questa la carta che inguaierebbe la Juventus. Anche perché, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai stato iscritto al bilancio, motivo per il quale potrebbe portare conseguenze rilevanti sul piano legale per la ex dirigenza bianconera, oltre che per la squadra sul piano sportivo. “In realtà è probabile che anche Ronaldo la abbia“, precisa l’avvocato Roberto Afeltra. “Se ci fosse solo la firma di Paratici, il documento non avrebbe valore di contratto, né di obbligazione. Soprattutto, il contenuto dell’atto parrebbe favorevole alla Juventus: non si parla di stipendi, ma di “premi” relativi al periodo che il portoghese ha trascorso al Manchester United. Sarebbe molto importante come ha inciso sui bilanci, ma essendo un debito non scaduto va a incidere sul conto economico, non sullo stato patrimoniale. Quindi non sul bilancio che la Juventus presenta per iscriversi al campionato. Inoltre, tale carta risale a prima del giugno 2020, e questo tipo di atti si prescrive se non viene contestato entro le due stagioni sportive successive, quindi potrebbe anche accadere che siccome la contestazione è successiva al 30 giugno 2022 potrebbe intervenire la prescrizione anche per il processo sportivo”.