Nonostante i governi in Italia cambino spesso, sia come interpreti, sia come composizione politica, spesso agiscono sulla stessa falsariga. Un pensiero, questo, condiviso dagli esponenti del CANDE, la class action nazionale dell’edilizia, attiva per supportare tutti quegli imprenditori del settore trovatisi in difficoltà a causa degli atteggiamenti degli esecutivi recenti sulla questione Superbonus.
“Cambiano i governi subentrano nuovi Premier, nuovi ministri ma la struttura del MEF, il più potente Ministero di Stato, resta sempre la stessa e pare proprio non voglia ascoltarci!“, si legge su un post su Facebook dell’associazione. “Il 27 aprile scorso incontrammo l’allora e appunto l’attuale Sottosegretario Dott. Federico Freni, che non solo ci dimostrò non conoscere minimamente l’argomento Crediti Fiscali se non ricondotto alle frodi sul quale si rifugiano tutti coloro che non sanno osservarlo nel merito, ma scoprimmo non essere nemmeno a conoscenza dell’incidenza positiva sul PIL del SB 110 così come da noi dimostrato con i dati ufficiali del CRESME. Inoltre ciliegina sulla torta, si blocca tutto per bloccare le frodi, seppur non possa valere il concetto del tutt’erba un fascio.
Arriva, a fronte di questo colloquio infruttuoso, la necessità di confrontarsi con altri interlocutori: “Il 27 luglio CANDE alle prese ancora con il blocco dei crediti ora anche da parte della Partecipata Statale come Poste Italiane, si ritrova direttamente sotto la sede di V.le Europa zona Eur Roma, a manifestare e protestare vs questa spregiudicata decisione con gran parte dei suoi associati. Con l’occasione partì una mail all’allora e appunto all’attuale tecnico più importante di Via XX settembre, proprio a voler raggiungere il nocciolo della questione e con lo scopo di superare passaggi fino ad allora inutili. A quanto pare l’argomento continuava a non interessare e a non essere dunque di loro gradimento. La persona di riferimento il Dott. Alessandro Rivera DG del MEF dal 2 agosto 2018 (https://www.mef.gov.it/…/capi…/direttore-gen-tesoro.html) non ha neppure risposto alla mail comunicando di fatto seppur col silenzio che le loro scelte, le loro decisioni fossero corrette”.
“Visti i risultati ad oggi raggiunti e le condizioni in cui ha contribuito a far cadere nella crisi più profonda – conclude in CANDE – decine di migliaia di contribuenti imprese e professionisti compresi… col senno del poi, ad averci ricevuti, chissà!“