Immagino non vi siete persi le ultime sconcertanti e scandalose affermazioni di Bergoglio. E’ come se ormai ogni volta che parla Bergoglio producesse un vero e proprio cataclisma nella Chiesa. Un terremoto che fa vacillare una struttura già da tempo periclitante sotto i colpi della modernizzazione turbocapitalistica. Ebbene, Bergoglio, il presunto Papa (in realtà il vero Papa continua a essere Ratzinger) ha sostenuto apertis verbis di essere pronto alla rinunzia al papato in caso di impedimento medico e ha altresì detto che entro due anni una donna occuperà un importante dicastero. Due affermazioni che sconquassano le fondamenta della Chiesa cattolica. Due affermazioni che meritano di essere pur celermente commentate. Anzitutto la rinunzia. Come può Bergoglio rinunziare a una cosa il papato di cui è sprovvisto, giacché il papato propriamente è ancora di Ratzinger? Questo è il punto nodale della questione. Ratzinger nel 2013 rinunziò non già al munus petrino, bensì al suo esercizio, e dunque rimase non già la sede vacante poi occupata da Bergoglio, bensì la sede impedita da che Ratzinger, papa emerito, continuava in realtà a essere il Papa, laddove Bergoglio di fatto veniva eletto in maniera invalida per la contraddizione che non consente. Se il Papa continua a essere Ratzinger, non può essere anche Bergoglio, dacché nella tradizione cattolica Pietro è uno e non può moltiplicarsi.

Questo è il primo punto fondamentale. Mediante questa scelta Ratzinger divise fra una Chiesa legata alla tradizione e al depositum fidei. Il piccolo resto, come lo chiamava, dedito alla testimonianza di Dio, desideroso di piacere a Dio e non al mondo da una parte. E la neochiesa liberal progressista e post-cristiana di Bergoglio, che pur di piacere al mondo finiva per piacere sempre meno a Dio, risultando di fatto una forma di martellamento costante del messaggio cristiano. Per quel che riguarda il secondo punto, quello della questione femminile, sia chiaro che chi parla è del tutto favorevole all’emancipazione della donna e anzi ritiene che ve ne sia troppo poca nel mondo contemporaneo, dove peraltro viene chiamata sciaguratamente emancipazione della donna, la sua mercificazione e la sua umiliazione, ossia il passaggio da un regime di sfruttamento e umiliazione della donna, come con il burka, a un nuovo regime di sfruttamento e di umiliazione della donna, come nella civiltà dei consumi, in cui la donna sempre più svestita diventa, direbbe Gramsci, “mammifero di lusso”. Vera emancipazione della donna sarebbe pari salario rispetto agli uomini, piena eguale dignità rispetto agli uomini, pari opportunità rispetto agli uomini. Questa è la sacrosanta emancipazione della donna.

Bene, ciò, tuttavia, nulla ha a che vedere con la Chiesa cattolica, dacché la Chiesa cattolica non deve seguire il progresso del mondo, ma deve rimanere fedele per suo statuto alla Parola di Dio, al depositum fidei. E una Chiesa che, come quella di Bergoglio, volesse inseguire il mondo e i suoi ritmi, finirebbe eo ipso per discostarsi dalla Parola di Dio. Sotto questo riguardo mi spingo a dire che la Chiesa di Bergoglio è l’analogo dell’Unione Sovietica di Gorbaciov, o più precisamente che Gorbaciov sta all’Unione Sovietica come Bergoglio sta alla Chiesa cattolica, proprio come quella di Gorbaciov. Non era una vera Perestroika, cioè un vero rinnovamento dell’Unione Sovietica, essendo invece il seppellimento finale dell’Unione Sovietica. Analogamente, la Perestroika, se così vogliamo appellare la di Bergoglio, ossia l’ammodernamento della Chiesa, comporta in realtà il seppellimento finale della Chiesa, l’evaporazione definitiva del cristianesimo. Ecco perché, ogni qual volta Bergoglio si pronunci, si tratta di un terremoto per la Chiesa, un caposaldo del cristianesimo viene fatto cadere. Un punto irrinunciabile della dottrina cristiana viene fatto vacillare. Sotto questo riguardo, come già altra volta ho detto, quella di Bergoglio parafrasando Nietzsche e una teologia col martello che a colpi di martello fa crollare tutti i punti saldi della fede cristiana e della teologia cristiana.

RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro