Storie tese tra Juventus e Paul Pogba. Dopo l’enorme entusiasmo estivo, in cui l’hashtag #Pogback monopolizzava i social di società e supporter, il nulla. Zero minuti giocati, infortuni continui, un rientro che slitta di settimana in settimana, spostandosi sempre al prossimo turno. Ora, complice un periodo di tempesta nell’ambito societario, i bianconeri stanno iniziando a contemplare soluzioni drastiche. Secondo quanto filtra da ambienti vicini alla dirigenza, si valuta di chiudere nel peggiore dei modi la seconda esperienza del francese alla Continassa.

Allegri quattro giorni fa ha detto che non ha fatto un metro, eppure è volato a Doha con l’aereo di Macron. Ha più presenze in tribuna che in campo”, commenta Tony Damascelli. “La Juventus dovrà decidere cosa fare. Si valuta se rescindere il contratto dopo un controllo medico definitivo. Pogba ha un costo, devono capire cosa fare. È una questione molto seria: si pensava potesse rientrare presto, secondo tempi previsti male da molti giornalisti. Aveva ragione il mio collega Focolari, quando diceva che sia la terapia conservativa, sia la chirurgia avrebbero portato a un recupero lungo. Altro che due mesi e mezzo”.

Il rischio è uno stop che potrebbe porre fine alla carriera di Pogba. “Potrei essere smentito, ma rischia di fare la fine di Van Basten, cui sbagliarono l’operazione alla caviglia. È un errore di cui ancora si parla nelle convention mediche. Le conseguenze furono un ritiro in giovane età, il problema al ginocchio di Pogba è di uguale gravità, se non peggiore. Abbiamo esempi di ex calciatori che ancora oggi zoppicano a causa di problemi seri articolari, mi vengono in mente Capello e Rocca. Ha sbagliato a non operarsi subito, il desiderio di fare i Mondiali gli ha fatto credere che avrebbe potuto porre rimedio senza. Avrebbe dovuto valutare meglio la situazione”.