Messi contro Neymar Jr., Argentina contro Brasile. E’ questa la sfida che tutti gli amanti del calcio, ad eccezione dei tifosi olandesi e croati, tendenzialmente sognano. Una partita diversa dalle altre che coinvolge le due nazioni che hanno dato i natali ai due giocatori più forti della storia del calcio, ovvero Maradona e Pelé.

Eredi

Le due leggende hanno ispirato gli attuali numeri 10 sudamericani. Leo è sempre stato considerato il successore ed erede di Diego. E’ stato diverso per Neymar Jr., anticipato nella storia da giocatori del calibro di Ronaldo il Fenomeno e Ronaldinho, che si sono naturalmente ispirati al numero 1 brasiliano prima di lui. Soprannominato ‘O Ney per l’armonia con il soprannome di Pelé, si è sempre caricato la nazionale sulle spalle sin dal mondiale del 2014, conclusosi con la tremenda sconfitta in semifinale per 7-1 contro la Germania poi campione. E’ il simbolo dei Verdeoro nonché uno dei tanti eredi di ‘O Rey.

Se da un lato i tiri di ogni calciatore argentino tendono ad essere telecomandati dall’alto da Diego, dall’altro i giocatori brasiliani, viste le gravi condizioni della loro eterna leggenda, sono ispirati ancora di più, spinti da un desiderio d’amore e riconoscenza.

 Statistiche e vittorie

Tra le statistiche a confronto la prima che risalta all’occhio è proprio la vittoria della Coppa America.
 Messi dopo infinite delusioni all’ultimo respiro è riuscito a portare a casa il trofeo tanto desiderato nell’ultima edizione del 2021, vincendo in finale per 1-0 proprio contro la Selecao. Destino diverso e più sfortunato per ‘O Ney che a causa dell’ennesimo infortunio della sua carriera, non ha partecipato alla spedizione vincente del 2019, vedendo vincere i suoi compagni dal divano.

Non ci si deve dimenticare che il genio di Rosario aveva già vinto l’Olimpiade nel 2008 confezionando per di Maria l’assist vincente che ha portato alla vittoria per 1-0 contro la Nigeria.

Entrambi hanno visto svanire il sogno mondiale proprio ad un passo dalla gloria eterna.
E casualmente proprio nello stesso mondiale. Già, come detto, nel mondiale brasiliano del 2014 allo stadio Maracana i tedeschi inflissero una sconfitta indimenticabile ai padroni di casa, impedendogli di concludere il sogno e sfidare la rivale di sempre, l’Argentina.

Leo quella finale la giocò ma la perse ai supplementari. L’Albiceleste non fu surclassata dalla Germania come avvenne per Neymar Jr. e compagni e la partita fu equilibrata fin oltre i 90 minuti. Leo sbagliò un’occasione facile facile per un fuoriclasse come lui, rendendo decisamente meno del suo valore preso dall’ansia del momento, tanto da avere anche conati di vomito nel corso del match.

Tuttavia anche il numero del 10 del PSG con il proprio paese ha vinto le Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 realizzando l’ultimo rigore in finale contro la Germania nella serie dal dischetto. Lo consacra anche un record: il goal più veloce della storia della competizione in semifinale contro l’Honduras, segnando dopo 15 secondi.

Vince anche titoli di secondo livello: La FIFA  Confederations Cup nel 2013, anticipazione del mondiale dell’anno seguente. In quella competizione realizza 4 reti, conquista anche il premio di miglior giocatore e si aggiudica la scarpa di bronzo. L’altra ancor meno rilevante seppur affascinate visto l’avversario, l’Argentina è il SuperClasico de las Americas 2011, competizione costituita da un’andata e ritorno, conclusasi con il risultato totale di 2 a 0 per i Verdeoro.

Relativamente ai goal ed alle apparizioni mondiali le statistiche sono di poco a favore dell’argentino. Messi con questo mondiale è arrivato a cinque partecipazioni collezionando 9 goal in 23 presenze. Il mondiale dov’è stato più prolifico è stato proprio quello giocato in Brasile nel 2014 dove ha realizzato 4 reti. In questo è a quota 3 e potrebbe eguagliare il suo record nei quarti con l’Olanda.

Neymar Jr. è a tre mondiali. Il suo primo mondiale nel 2014 inizia col botto: doppietta all’esordio contro la Croazia e doppietta nuovamente nella terza partita del girone contro il Camerun. La sfortuna di O Ney però si palesa nei quarti di finale, quando Zuniga con un intervento decisamente scomposto gli provoca la frattura trasversale della terza vertebra lombare, costringendolo a concludere anticipatamente il suo torneo. Non era infatti presente nella catastrofica semifinale contro la Germania e chissà se sarebbe riuscito a portare i suoi compagni alla finale contro quello che era già suo capitano nel Barcellona nonché caro amico.

Nel mondiale seguente in Russia nel 2018 non rende e viene anzi criticato per le scenate dopo i falli subiti nel corso del quarto di finale perso 2 -1 contro l’Olanda da molti. Segna solamente nella vittoria al girone contro la Costa Rica e negli ottavi di finale contro il Messico. In Quatar, al rientro dopo l’infortunio nella prima partita, ha siglato su rigore il goal della sicurezza contro la Corea del Sud negli ottavi. Dunque quota 7 reti in tre mondiali per il brasiliano contro le 9 della Pulce, che però a suo svantaggio ha giocato due mondiali in più e collezionato molte più presenze.

Dati che potranno modificarsi in corso d’opera visto che entrambi domani giocheranno i quarti di finale e potranno appunto sfidarsi in una semifinale storica ma sopratutto romantica.