Vi è una notizia che viene discussa in questi giorni e che non ha goduto dell’attenzione che merita. La notizia si trova discussa su Il Giornale e così recita: “Multe a chi non fa i compiti. La decisione della scuola che fa già discutere”. In terra elvetica un Istituto ha deciso di fare pagare 10 franchi agli studenti che non rispettano alcune regole, tra queste quella che prevede l’obbligo di fare i compiti.

Le polemiche sono arrivate tempestivamente. Svogliamo a volo d’angelo alcune considerazioni su questa notizia che non appare di secondaria importanza. Innanzitutto chiariamo che p giustissimo punire chi non fa i compiti, occorre infatti educare i giovani all’esercizio e al rispetto delle regole. è altresi gisuta l’idea in se delle regole cioè che le regole debbano essere rispettate e che il non rispettarle implichi delle conseguenze negative. Su questo non vedo ombra di dubbio.

Sbagliatissimo mi pare essere il punire con sanzioni pecuniarie dacché l’introduzione nella scuola delle sanzioni pecuniarie non fa che riprodurre il classismo della società odierna e induce i più ricchi di poter comprare la facoltà di non fare i compiti. In tal modo vediamo l’entrata nella scuola della società classista: chi è meno abbiente deve fare i compiti perché non può permettersi di pagare la sanzione. Ciò è tipicamente legato alla società liberale dove tanta libertà e diritti si hanno solo rispetto ai denari che si possiedono.

Le regole finiscono per essere valide solo per chi è in condizioni di difficoltà. I ricchi possono comprarsi l’impunità. Profondamente sbagliata è anche l’idea che i compiti vadano fatti solo perché si rischia di incorrere in una sanzione se non si fanno i compiti. Idea profondamente sbagliata che fa venire meno l’importanza dell’insegnamento. La scuola e lo studio richiedono fatica, sforzo e disciplina, ed è a questo che la scuola deve educare.