Nubifragio a Ischia: sabato mattina Casamicciola si ritrova travolta da una frana causata da un nubifragio. Il Governo è stato costretto a dichiarare lo stato di emergenza per un anno, annunciando uno stanziamento di circa due milioni di euro per le ricostruzioni.

Le vittime sono sette, i dispersi cinque e gli sfollati circa 230. Le stime, per adesso, rimangono tali. L’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale nel 2021 aveva già inserito Casamicciola nei territori problematici. I progetti finanziati per migliorare la situazione sono stati bloccati dalla burocrazia, così l’ex sindaco di Casamicciola ha cercato di avvisare le autorità con un Pec. Tragicamente ignorata.

Le responsabilità di quanto accaduto sono stratificate all’interno di un sistema burocratico e governativo che, ancora oggi, fa fatica a fare passi avanti in ambito edilizio. E appunto, più che di colpe, potremmo anche parlare di silenzi e superficialità nei confronti dei valutazione di territori (non idonei alla costruzione in tal senso), permessi e benessere della popolazione. Oggi completamente distrutta dagli eventi.

“A rischio 7000 comuni”, dice a La Stampa il Capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, “In Italia sono censite più di 625 mila frane“, insiste sul Corriere, “un terzo delle quali sono a cinetismo rapido, ovvero che si muovono a grande velocità, come quella di Ischia. Non è detto però che siano tutte conosciute, potrebbero essercene anche altre. In alcuni casi di situazioni conclamate il monitoraggio consente interventi preventivi, altrimenti è molto complicato prevedere una colata come quella di Ischia“.

00:00 – Ischia: i progetti finanziati bloccati dalla burocrazia
04:53 – Le vittime del nubifragio
09:29 – Tra abusi e condoni: le posizioni
12:02 – L’intervista di Repubblica sulla strage
20:40 – Il boom economico degli anni ’70
24:47 – Costruzioni: stratificazione e sviluppo di comportamenti differenti