Dagli ultimissimi sondaggi emerge una verità sconcertante, non particolarmente stupefacente in verità, era prevedibile, si potrebbe anche ragionevolmente asserire. Insomma, i sondaggi ci rivelano come ben il 60% degli italiani sia a favore di un’immediata fine della guerra, a favore di trattative, di negoziati, di dialoghi volti a produrre operativamente la pace. Insomma, gli italiani non vogliono più saperne di questa guerra, che pure continua e pure sembra essere un destino voluto da tutte le principali potenze in giuoco, principalmente da quelle sotto le insegne washingtoniane. Gli italiani non vogliono più saperne della guerra perché hanno capito che a pagare le spese della guerra sono soprattutto i popoli, nel caso specifico quello italiano sta già subendo le conseguenze drammatiche di questo conflitto per ora solo a livello di caro bollette e di limitazioni relative al gas e ad altre cose di questo genere. Ma presto le conseguenze potrebbero essere più gravi se la guerra dovesse seguitare e dovesse coinvolgere sempre più attivamente l’Italia stessa.

Una cosa è certa: il blocco occidentale washingtoniano non vuole saperne di pace. Lo abbiamo appreso nei giorni scorsi, quando Biden ha fatto sapere, senza perifrasi, che egli cerca la guerra, che ci sono tutte le condizioni perché la guerra continui a oltranza. Non diversamente, il guitto Zelensky, attore ‘Nato’ (con la ‘n’ maiuscola), che di Washington è un prodotto in vitro, quando non direttamente di Hollywood, il quale al G7 ha fatto sapere, testualmente, che la guerra deve proseguire dacché egli intende continuarla fino alla fine in nome della libertà e della sovranità del suo popolo, in realtà in nome dell’interesse di Washington e del suo imperialismo. Il guitto Zelensky, tra l’altro, ha fatto altresì sapere che intende dialogare con la Russia solo ove la Russia cambi Presidente e assuma un Presidente gradito all’Occidente, un fantoccio proprio come il guitto Zelensky, magari Navalny.

Intanto, però, gli italiani non vogliono saperne di guerra, come dicevo. Gli italiani non vogliono saperne di guerra per più ragioni. Naturalmente, il primo evidente e prosaico, dirà qualcuno, motivo è quello dell’interesse materiale: questa guerra sta già cagionando infiniti danni agli italiani, lo sappiamo. Ma vi è poi un motivo ideale: gli italiani non sono propensi alla guerra, non lo sono storicamente, anche quando di recente l’Italia è scesa al fianco della potenza imperialistica di Washington, rispetto a cui l’Italia stessa è una colonia, gli italiani hanno sempre manifestato un loro disappunto, un loro dissenso.

E poi c’è la questione costituzionale: la nostra Costituzione all’articolo 11, non ci stancheremo di ribadirlo ad nauseam, dichiara la guerra qualcosa di abominevole, da cui tenersi bene alla larga. Lo dice sostenendo, apertis verbis, che la guerra viene ripudiata dall’Italia. ‘Ripudiare’ è un verbo fortissimo che non lascia alcun dubbio. E dice altresì, l’articolo 11 della Costituzione, che l’Italia ripudia la guerra anche come strumento atto a dirimere le controversie internazionali. Quindi non solo come strumento di guerra combattuta direttamente ma anche come strumento per dirimere le controversie internazionali, ed è questo il caso di cui stiamo parlando. De nobis fabula narratur, dacché l’Italia, mandando armi all’Ucraina, sta già per ciò stesso violando l’articolo 11 della propria Costituzione.

Ecco perché gli italiani, possiamo dirlo senza tema di smentita, si stanno rivelando infinitamente più intelligenti di chi li governa dacché chi li governa, al guinzaglio di Washington, continua a operare non nell’interesse dell’Italia, non nel rispetto della Costituzione, non nell’interesse nazionale, bensì semplicemente come cane da guardia di Washington, nell’interesse di Washington e del suo imperialismo.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro